Amministrative, ora la politica guarda al voto in Sicilia - QdS

Amministrative, ora la politica guarda al voto in Sicilia

Raffaella Pessina

Amministrative, ora la politica guarda al voto in Sicilia

mercoledì 06 Ottobre 2021

Faraone (Iv): “Segnali di discontinuità”. Giammanco (Fi): Populismo ha perso”. Barbagallo (Pd): “Noi compatti alla tornata elettorale del 10 e 11 ottobre”

PALERMO – Il primo banco di prova per i partiti, le elezioni nei 1.342 comuni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale si è appena concluso con il dato negativo della, ormai patologica, scarsa affluenza alle urne.
Il dato generale definitivo ha infatti registrato una partecipazione del 54,69% degli aventi diritto in tutta Italia.

Esultano i partiti della sinistra, in flessione il M5s, paga le divisioni delle scorse settimane il centrodestra. Soddisfatta comune Forza Italia e la siciliana Gabriella Giammanco, vice presidente del partito in Senato ha commentato i risultati sottolineando che il sovranismo e il populismo hanno fatto il loro tempo e non convincono più. “Forza Italia, come sempre, stravince al Sud – ha detto Giammanco – e conferma le aspettative con l’eccellente risultato di Roberto Occhiuto in Calabria. Vince, insomma, chi da subito ha deciso di dare risposte concrete al Paese sostenendo Draghi, perde chi strizza l’occhio ai no-vax e polemizza ancora sul green pass”.
“Dai risultati delle amministrative – ha commentato il coordinatore di Fi in Sicilia, Gianfranco Micciché – emerge un calo del sovranismo: anche da parte della Meloni mi aspettavo di più. Forza Italia, a parte alcune città dove c’è stato qualche problema, regge bene. A Milano la Lega è al 10%, noi al 7%. Dove si lavora bene, Forza Italia c’è. è indubbio che vincono i moderati, anche al Nord”.

Il Partito democratico, in Sicilia, insiste sulla necessità di restare compatti per vincere, come ha commentato il segretario regionale, Anthony Barbagallo: “Le elezioni amministrative in Italia confermano che dove la coalizione di centrosinistra si presenta unita vince. Gli elettori hanno scelto la proposta del Partito Democratico e hanno detto no alla Lega e alla Destra populista – ha aggiunto Barbagallo – Anche in Sicilia, alla tornata elettorale della prossima settimana, il Centrosinistra si presenta compatto e con le carte in regola in tutti i grandi comuni al voto e sono convinto che otterremo risultati soddisfacenti”.

Canta vittoria un altro siciliano a Roma, il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone. “Abbiamo dimostrato che ci siamo con percentuali che in qualche caso vanno oltre la doppia cifra e che ci stiamo radicando sul territorio eleggendo tanti sindaci, alcuni con percentuali altissime e facendo la differenza in luoghi simbolo. Come abbiamo sempre detto: una cosa sono i sondaggi , altra sono i voti. Queste elezioni – aggiunge Faraone – rappresentano un segnale di grande discontinuità con l’inizio della legislatura quando sembrava che i sovranisti avrebbero governato per anni: è stata premiata l’agenda Draghi, hanno vinto i riformisti, sono stati messi via i no green pass, i no vax, i no euro. Ha perso il populismo, ha vinto il Paese”. L’ottimo risultato di Calenda, primo partito a Roma, è un fatto che non può che mutare lo scenario nazionale – conclude Faraone – ed il merito è indiscutibilmente anche di Italia Viva”.

Dopo il voto nelle grandi città nel prossimo fine settimana comincerà il turno elettorale con circa 600mila cittadini interessati in Sicilia. Primo turno domenica e lunedì prossimi in 43 comuni, con eventuali ballottaggi, il 24 e 25 ottobre nei 13 con più di 15mila abitanti. Un’ulteriore tornata riguarderà 3 dei 9 centri sciolti per mafia: A Misterbianco, Torretta e Mezzojuso il primo turno è fissato per il 24-25 ottobre, con il ballottaggio, previsto soltanto per il paese sotto le pendici dell’Etna, fissato il 7-8 novembre.

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