Animali macellati senza controlli sanitari, 8 misure cautelari in Calabria - QdS

Animali macellati senza controlli sanitari, 8 misure cautelari in Calabria

redazione

Animali macellati senza controlli sanitari, 8 misure cautelari in Calabria

giovedì 03 Dicembre 2020

E’ di otto misure cautelari a carico di sei veterinari ufficiali in servizio presso l`azienda sanitaria provinciale di Crotone e due gestori di uno stabilimento di macellazione carni in Strongoli, nel crotonese, il bilancio dell’operazione dei carabinieri per la tutela della salute di Napoli e dei comandi provinciali di Crotone, Cosenza e Reggio Calabria. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Crotone nell’ambito di un’indagine su animali macellati senza controlli sanitari.

Sequestrati anche stabilimenti e allevamenti per un valore di oltre 1 milione di euro. Perquisizione in 18 allevamenti delle province di Crotone, Cosenza, Reggio Calabria i cui titolari sono stati deferiti all`autorità giudiziaria.

Il provvedimento prevede l’applicazione di 8 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti – tra cui 6 veterinari ufficiali in servizio presso l’Asp di Crotone – ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di accesso abusivo a sistema informatico, falsità ideologica commessa da pubblici ufficiali in atti pubblici, ricettazione, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio, contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive e diffusione di malattie infettive animali.

In particolare, i provvedimenti adottati riguardano due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei gestori di uno stabilimento di macellazione carni sito in Strongoli (KR); quattro ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e due ordinanze di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio a carico di altrettanti veterinari ufficiali dell’Asp di Crotone, in servizio nei distaccamenti di Cirò Marina e Roccabernarda.

Le indagini, avviate nel 2019 dopo una segnalazione interna al Servizio Veterinario, e svolte dal Nas di Cosenza sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, hanno riguardato l’intera filiera delle carni (bovine, suine ed ovi-caprine) nel crotonese ed hanno interessato, oltre ai destinatari dell’odierna misura cautelare, anche 14 allevatori di bestiame, nei cui allevamenti i carabinieri eseguito perquisizioni, anche con ricognizione aerea con “droni” in dotazione al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.

Le indagini hanno consentito di ricostruire come i veterinari indagati, al fine di procurare ingiusti vantaggi patrimoniali agli allevatori, ponessero in essere una gravissima serie di omissioni e di atti contrari ai doveri del proprio ufficio quali l’attestazione di profilassi anti-tubercolosi mai avvenute, l’alterazione dei prelievi di sangue effettuati su capi suini al fine di consentirne la macellazione, l’intermediazione nell’illecito traffico di marche auricolari, spesso appartenute ad animali deceduti e successivamente apposte ad altri capi abusivi al fine di sanarne l’illecita posizione, o ancora l’inserimento e la revoca di false denunce di smarrimento di animali.

E’ emerso anche che i Pubblici Ufficiali coinvolti utilizzavano in maniera distorta l’Anagrafe Zootecnica informatizzata, in cui venivano registrati dati completamente avulsi dalla realtà ed inseriti al solo fine di regolarizzare i traffici commessi dagli allevatori indagati.

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