Toni Scilla: “un settore innovativo e di prospettiva, terzo in Italia per quantità e qualità adesso in ginocchio”
Il governo regionale ha
deliberato lo stato di calamità naturale per il settore dell’apicoltura
siciliana, devastato dal consistente calo della produzione di miele causato
dalle ondate di calore anomale che hanno caratterizzato la scorsa estate, con
temperature che hanno sfiorato i 50 gradi.
Alla distruzione di interi
apiari, inoltre, si è anche aggiunta quella dei “pascoli” estivi e autunnali
delle api, al punto tale che gli imprenditori del settore sono stati costretti
a intervenire con l’alimentazione straordinaria degli insetti, per consentire
loro il superamento della stagione invernale.
“Diamo finalmente risposte
concrete – afferma Toni Scilla, assessore dell’Agricoltura, dello sviluppo
rurale e della pesca mediterranea – a un settore innovativo e di prospettiva,
quello dell’apicoltura, che come l’agricoltura in generale è cardine
dell’azione politica del governo Musumeci. Siamo riusciti ad essere
consequenziali agli impegni assunti durante l’incontro, all’inizio di ottobre,
con il comparto siciliano. Una realtà economica che conta circa duemila
apicoltori e oltre 140 mila alveari, terza in Italia per numero di famiglie
d’api e quantità di miele prodotto”