Nuovo arresto per Giuseppe Calcagno, ritenuto uno dei fiancheggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro. L’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti dal gip nel giugno 2020 era poi stata annullata un mese dopo dal Tribunale del Riesame, che aveva accolto le richieste della difesa, ritenendo non sussistenti le esigenze cautelari.
Nel corso dell’iter processuale, la Procura di Palermo aveva impugnato il provvedimento, ottenendo prima un rinvio da parte della Cassazione e successivamente, il 12 aprile scorso, una pronuncia favorevole da parte del Tribunale di Palermo, che ha nuovamente disposto la custodia cautelare in carcere per Calcagno, eseguita dalla Squadra mobile di Trapani.
L’indagine Ermes III aveva fatto luce sugli interessi economici facenti capo ai sodali del mandamento mafioso di Mazara del Vallo, retto dal boss Vito Gondola, deceduto nel luglio del 2017, e suoi rapporti di Gondola con altri appartenenti alle famiglie mafiose di Marsala, di Campobello e di Castelvetrano. Nel corso di incontri riservati e attraverso lo scambio di “pizzini”, ricordano gli inquirenti, “si decidevano tra le varie attivita’ illecite, le estorsioni da portare a termine nell’ambito della compravendita di fondi agricoli o nel settore dell’esecuzione di lavori pubblici”.
Le indagini avevano svelato una serie di fatti penalmente rilevanti compiuti dagli indagati, alcuni appartenenti, altri vicini a Cosa Nostra, che si adoperavano per garantire gli interessi economici dell’associazione, il controllo del territorio e quello delle attivita’ produttive nonche’ per favorire la comunicazione riservata con Messina Denaro.