Ars, bocciato l'esercizio provvisorio, Regione nel caos - QdS

Ars, bocciato l’esercizio provvisorio, Regione nel caos

redazione web

Ars, bocciato l’esercizio provvisorio, Regione nel caos

martedì 21 Gennaio 2020

L'Aula ha approvato un emendamento del M5s che sopprime l'art. 1. Al Governo Musumeci sono mancati i voti della maggioranza. I pentastellati, non hanno difeso l'esercizio provvisorio. Armao, niente paralisi e domani si prosegue. tensioni sul voto per le ex Province

Regione siciliana nel caos: l’Assemblea regionale ha approvato un emendamento che sopprime l’articolo 1 del disegno di legge che autorizza l’esercizio provvisorio del bilancio della Regione, previsto per tre mesi.

“Di fatto abbiamo soppresso l’esercizio provvisorio, inutile andare avanti”, ha detto il presidente Gianfranco Miccichè, sospendendo i lavori.

L’emendamento messo ai voti era del M5s.

Il Pd ha chiesto il voto palese, a quel punto Miccichè ha aperto la votazione e l’articoli 1 del disegno di legge è stato soppresso: di fatto è venuto meno l’impianto del testo.

Subito dopo la votazione, Miccichè ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Al Governo Musumeci mancati i voti della maggioranza

Sono stati 28 i voti a favore e 27 quelli contrari all’emendamento del M5s con il quale è stato soppresso l’art.1 del ddl per l’esercizio provvisorio.

Il report dell’Ars rivela che i deputati presenti in aula erano 64, hanno però votato in 55.

Al Governo Musumeci, che è stato battuto, sono mancati alcuni voti di maggioranza.

Tra i non votanti risultano due assessori, che sono anche deputati: Toto Cordaro e Bernardette Grasso.

Tra gli altri non votanti risultano Vincenzo Figuccia dell’Udc, i forzisti Michele Mancuso e Alfio Papale, i parlamentari del gruppo ‘Ora Sicilia’ Pippo Gennuso e Tony Rizzotto; non hanno votato neppure i deputati dell’opposizione Edy tamajo (Iv) e Sergio Tancredi (M5s).

M5S, nemmeno il Governo ha difeso l’esercizio provvisorio

“Ancora una volta la maggioranza è caduta in aula e questa volta con voto palese e, soprattutto, con la complicità determinante degli assessori Cordaro e Grasso, che non hanno votato col governo” hanno commentato i deputati pentastellati.

“Anche loro, probabilmente – hanno aggiunto – hanno capito che questa mini-finanziaria, travestita da esercizio provvisorio, era sbagliata nella forma e nel contenuto. Ancora una volta si procede improvvisando e senza una vera bussola, a scapito dei siciliani che dal governo Musumeci finora non hanno avuto nessuna risposta”.

“A questo punto – hanno concluso i deputati 5stelle – il governo compia un atto di responsabilità, presentando un testo snello, eliminando tutto il superfluo e attenendosi a quello che prevede la legge”.

Armao, niente paralisi e domani si prosegue

“Nessuna paralisi. Quello che è accaduto oggi si è già verificato in passato. E il risultato del voto palese dimostra che si tratta di un mero errore che può accadere nella dinamica parlamentare” ha commentato il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao.

“Al momento della votazione, infatti – ha aggiunto -, erano fuori dall’aula alcuni parlamentari della coalizione di governo poiché pensavano che il dibattito si sarebbe prolungato. Nessun problema, quindi, domani si prosegue, con l’obiettivo prioritario del governo Musumeci di approvare il ddl per dare risposte immediate ai siciliani”.

Ars, in maggioranza tensioni sul voto per le ex Province

Prima del voto dell’Ars che ha affossato l’art.1 del ddl per l’esercizio provvisorio provocando un brusco stop al testo, nella maggioranza si era aperta la questione del voto nei Liberi consorzi.

Alcuni capigruppo hanno chiesto al governo di rinviare le elezioni, già fissate al 19 aprile; una richiesta che il governo non avrebbe accolto.

I capigruppo avrebbero quindi firmato un emendamento aggiuntivo al ddl provvisorio che prevederebbe il rinvio del voto al 30 settembre.

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