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Ars, polemica Assenza-Di Pasquale su legge tartufo

“Mister Tamburino, non ho voglia di scherzare, cantava Battiato – esordisce Giorgio Assenza -. Lo ricorderà l’onorevole Di Pasquale Emanuele alias Nello che ieri diceva invece di non aver voglia di far polemica… certo che non ne aveva voglia, essendo in torto conclamato; il fatto è che, la polemica, l’ha fatta lo stesso… sempre immerso in un lieve sonno della ragione, come direbbe un altro poeta”.

Il presidente dei deputati questori in Ars si riferisce alla nouvelle querelle con il Dem ragusano in merito alla legge sul riordino della tartufocoltura e della ricerca del pregiato fungo in Sicilia la quale, approvata, sembra un bimbo conteso fra più possibili padri.

“Per svegliarla, la ragione – riprende – basta leggere la banca data dell’Ars e scoprire (parola grossa) che il ddl con tanto di titolo identico al mio, il buon Di Pasquale, lo ha depositato il 24 gennaio del 2019 che, per altro, esattamente sette giorni dopo, il pentastellato Tancredi ha presentato il suo (sempre con intestazione stranamente uguale alla mia), che l’onorevole Genovese ne ha depositato un altro, ma soltanto per il tartufo dei Nebrodi (ergo, diverso) e che il mio (vedi qui sotto tabella estrapolata dalla banca dati dell’Assemblea, ove il più antico è in fondo alla finca) è stato depositato nientemeno che oltre nove mesi prima della sua scopiazz… della sua proposta di legge: il 3 aprile del ’18. Onorevole collega Di Pasquale – conclude Assenza – le basta? al netto dei giochetti che magari fanno scavalcare un ddl da un altro nelle commissioni? Io mi finisco di canticchiare il brano di Battiato, onorevole Di Pasquale, sul ponte sventola bandiera bianca. No?”.