Ars, unanime solidarietà a Claudio Fava dopo l'intimidazione - QdS

Ars, unanime solidarietà a Claudio Fava dopo l’intimidazione

redazione web

Ars, unanime solidarietà a Claudio Fava dopo l’intimidazione

giovedì 06 Agosto 2020

Una cravatta tagliata è stata fatta trovare al presidente della Commissione regionale antimafia nel suo ufficio. Indagini in corso. Solidarietà dal governatore Musumeci, dal presidente dell'Assemblea Micciché e dai deputati regionali

Una cravatta tagliata è stata fatta trovare al presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava nel suo ufficio all’Ars. Una stanza che si trova in un’area interna del palazzo, chiusa ai visitatori, e che, solitamente è chiusa a chiave.

Il fatto è stato denunciato alla Polizia che ha aperto un’indagine.

Fava si è occupato di diverse inchieste di rilievo, come quella sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D’Amelio e sul caso Montante.

Per indagare sul fatto, inquietante in quanto dimostra la possibilità per chiunque di accedere agli uffici del parlamentare che vive sotto scorta, gli inquirenti potrebbero acquisire le immagini delle videocamere di sorveglianza.

La solidarietà di Musumeci

“C’è ancora tanta gente – ha commentato il governatore Nello Musumeci – che crede di poter condizionare le azioni della politica, con le blandizie o con le intimidazioni. Fare da scudo a tali tentativi significa volere riaffermare il primato della buona politica su tutto. Al presidente dell’Antimafia Claudio Fava va quindi la solidarietà mia e del governo regionale”.

La solidarietà di Micciché

“La mia solidarietà e quella del Parlamento siciliano all’onorevole Fava – ha scritto in una nota, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè – per l’episodio di cui è stato vittima. Lo invito a proseguire la sua attività nella commissione regionale Antimafia con la stessa determinazione dimostrata finora”.

La solidarietà dei deputati dell’Ars

E solidarietà da molti schieramenti politici è arrivata a Fava dopo l’intimidazione.

“Esprimo a nome di tutto il gruppo la piena e convinta solidarietà a Fava, presidente della Commissione Antimafia, per l’ignobile gesto subito all’interno del suo ufficio. Non saranno certo questi atti vili, come il taglio di una cravatta, a frenare l’importante attività svolta dalla Commissione”, ha dichiarato Carmelo Pullara, presidente del gruppo parlamentare Popolari e Autonomisti Idea Sicilia.

Solidarietà anche da Diventerà Bellissima e dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. “Apprendiamo dalla stampa di questo accadimento – hanno spiegato i deputati – che certamente non fermerà l’attività del presidente dell’antimafia siciliana. A Fava giunga il nostro abbraccio”.

“Auspico – ha detto Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc- che venga fatta chiarezza rapidamente sul fatto torvo che ha riguardato il collega Claudio Fava, presidente dell’Antimafia regionale. Pensare che una minaccia possa essere fatta in maniera esplicita entrando in una sede istituzionale fa rabbrividire. Ci si sente inermi ed anche insicuri. Occorre che le misure di sicurezza nel palazzo del Parlamento vengano rafforzate disponendo anche verifiche sugli accessi. A Fava va tutta la solidarietà mia e del gruppo che presiedo”.

Bartolo (Pd): “Gesto inquietante”

Secondo Bartolo, europarlamentare del Ps, il gesto inquietante nei confronti di Claudio Fava “è un fatto molto grave tanto più perché consumato all’interno di un’assemblea elettiva qual è il Parlamento siciliano”. “La commissione antimafia ha compiuto sinora un importante e meritevole lavoro e s’avvia ad una nuova fase di inchieste su temi sensibili quali i #beniconfiscati ed il mondo della #sanità – dice – . A Claudio l’assicurazione che, di fronte alle minacce ed ai messaggi più subdoli, troverà sempre un impegno e tutta la solidarietà necessaria nella lotta per una Sicilia migliore e liberata dalla corruzione e dalle mafie”.

Palazzotto (Leu): “Episodio da non sottovalutare”

“Non è il primo e purtroppo temo non sarà l’ultimo messaggio intimidatorio nei confronti di Claudio Fava che, per il suo quotidiano impegno in prima linea nella lotta contro la mafia, vive da anni sotto scorta”.
Lo ha detto Erasmo Palazzotto, deputato di LeU e componente della Commissione parlamentare antimafia.
“Fava – ha aggiunto – sa di poter contare sul mio sostegno e su quello di migliaia di siciliani che gli chiedono di continuare il suo lavoro. Ma la domanda a cui oggi bisogna rispondere è: com’è possibile che una cosa così grave possa accadere in una sede istituzionale come l’Assemblea Regionale Siciliana? Com’è possibile che si possa tranquillamente entrare nell’ufficio del Presidente della Commissione Regionale Antimafia e compiere un tale gesto senza che nessuno si accorga di nulla? La natura e le modalità del gesto, ma soprattutto il luogo in cui è stato compiuto lanciano un segnale inquietante che non deve essere sottovalutato né tantomeno derubricato a normale atto intimidatorio”.

Zitelli: “L’Antimafia va avanti. Non ci fermiano”

Secondo il deputato regionale e segretario della commissione antimafia all’Ars, Giuseppe Zitelli “tutta la politica deve far muro per dire no a questi gravi, gravissimi, atti intimidatori”.
“Come politico ed esponente del gruppo di Diventerà Bellissima – ha aggiunto – come segretario della commissione antimafia all’Ars, come uomo, voglio esprimergli la mia più totale vicinanza. Se questo contro l’onorevole Fava, vuole essere un gesto per lanciare messaggi contro il serio lavoro che si sta svolgendo in commissione, dico con forza, noi andiamo avanti. Con Fava ci separano le nostre diverse appartenenze politiche, ma di certo siamo uniti nel dire, contro la mafia non abbasseremo la guardia. Mai”.

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