AUGUSTA (SR) – Il coordinamento “Punta Izzo possibile” e l’associazione “Natura Sicula” hanno diffidato il comando di Marisicilia e la direzione del Genio militare a revocare in autotutela un avviso pubblico per preminenti motivi di sicurezza, sanitari e di tutela ambientale relativo alla concessione al pascolo di bestiame all’interno dell’area militare di Punta Izzo.
Detto avviso è stato pubblicato, lo scorso dicembre, sull’albo pretorio del Comune di Augusta, da parte di Marisicilia. Il fine è quello di garantire lo “sfalcio delle erbe” e “il controllo della vegetazione infestante”. Per le due Associazioni si tratta di “Una soluzione che rischia di arrecare seri danni al patrimonio naturale e alla biodiversità dell’area costiera, già visibilmente offesa da decenni di antropizzazione e attività militari”. L’avviso di Marisicilia, infatti, “non stabilisce alcun limite al carico di bestiame, né tanto meno si preoccupa di escludere l’accesso delle mandrie in quelle zone più fragili dal punto di vista naturalistico. Tale attività è pertanto incompatibile con le stringenti prescrizioni di tutela sancite dal Piano paesaggistico di Siracusa, trattandosi di un intervento in grado di alterare la morfologia del territorio e depauperare i valori naturali in esso presenti”.
“In tal modo – proseguono le due associazioni – verrebbero del tutto vanificati gli obiettivi di conservazione e potenziamento della biodiversità dell’area costiera. Obiettivi che il Piano paesaggistico ha prescritto per il sito di Punta Izzo, dichiarandolo di particolare interesse biogeografico e apponendovi il massimo livello di tutela (livello tre) anche in virtù della sua straordinaria valenza archeologica e storico-culturale”.
Un altro pericolo paventato da “Natura Sicula” e “Punta Izzo possibile” è quello sanitario: “Gli animali andrebbero a pascolare in un’area utilizzata per decenni per esercitazioni di tiro a fuoco. Un’area che è confinante con la struttura del poligono in cemento armato, dove nel 2017 i militari del Centro tecnico logistico interforze Nbc (Cetli Nbc) hanno appurato il superamento dei limiti di legge per l’elevata concentrazione di piombo e rame. Un problema di non poco conto – sottolineano le due associazioni – se si considera, oltretutto, che le analisi del Cetli Nbc fanno esclusivo riferimento ai valori-limite previsti dalla legge per le aree militari; cioè a valori-limite fino a cento volte superiori a quelli applicabili alle aree civili. Ciò significa che se Punta Izzo fosse trattata come una comune area verde aperta al pubblico, le analisi chimiche metterebbero in luce non solo una contaminazione da piombo e rame ben più grave di quella rilevata, ma anche la presenza di altri inquinanti (come arsenico e cobalto) oltre la soglia tollerata dalla legge”.
“Va inoltre evidenziato – concludono – che l’indagine ambientale del Cetli Nbc non è stata estesa al perimetro esterno al fabbricato, dove potenzialmente potrebbero trovarsi tracce di munizionamento e conseguente contaminazione da metalli pesanti, atteso che almeno fino al 1977 le esercitazioni militari di tiro a Punta Izzo si svolgevano da terra verso il mare, con conseguente caduta dei proiettili sparati sul litorale e nello specchio marino antistante la scogliera”. La diffida indirizzata a Marisicilia è stata notificata anche a Prefetto, Soprintendenza, Asp, Nictas di Siracusa e sindaco di Augusta, affinché gli stessi Enti intervengano per quanto di loro competenza.