AUGUSTA (SR) – Una consultazione popolare sulla realizzazione del deposito costiero di Gnl (Gas Naturale Liquefatto) all’interno della rada di Augusta. È quanto chiedono numerose associazioni ambientaliste contrarie alla realizzazione dell’impianto voluto dall’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) della Sicilia Orientale. Dette associazioni hanno presentato una petizione online, pubblicata su change.org, dal titolo “Augusta: spunta il deposito costiero di Gnl, si chiede consultazione popolare”.
La petizione è stata sottoscritta da: Decontaminazione Sicilia; Culturale Minerva; Naturalchemica; Natura Sicula; Coordinamento No Discarica Armicci; Coordinamento Punta Izzo Possibile; Rifiuti Zero Sicilia; Comitato Abc Bonvicino; Comitato Stop Veleni Augusta; Generazioni Future Sicilia; Movimento Aretuseo per il Lavoro la Sicurezza e le Bonifiche; Rete dei Comitati Territoriali Siciliani; Arciprete Palmiro Prisutto. La petizione è indirizzata al Sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare; al Consiglio comunale di Augusta; al presidente dell’Adsp, Alberto Chiovelli; al Presidente della Regione, Nello Musumeci; alle segreterie di Cgil, Cisl, Uil e all’Unione Sindacale di Base; al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
“Le associazioni firmatarie – si legge – esprimono contrarietà per il luogo scelto per la costruzione del deposito di Gnl per una serie di criticità:
1) In caso di sisma e maremoto le unità modulari galleggianti previste nel progetto potrebbero costituire un pericolo non indifferente per i vicini centri abitati.
2) Fughe di Gas apporterebbero grossi rischi per la vicinanza delle torce delle raffinerie o di altre fonti di calore. L’area in oggetto vede la presenza di ben 16 impianti a rischio rilevante come si evince nel Pee (Piano di Emergenza Esterna) stilato dalla Prefettura di Siracusa.
3) All’arrivo delle navi gasiere o al carico di navi il porto dovrebbe, per motivi di sicurezza, bloccarsi parzialmente rallentando l’intensa attività portuale in cui sono già avvenute alcune collisioni.
4) Tale realizzazione metterebbe in forse la prioritaria bonifica del fondale, fondamentale per la salute ed il ripristino dell’ambiente.
5) Il progetto appare sottodimensionato per un eventuale futuro grande Hub che aumenterebbe tutte le criticità.
6) Il progetto prevede un’occupazione stabile di 50 addetti. Ma in realtà impianti complessi e grandi stoccaggi ne occupano molto meno.
7) Non viene chiarito cosa succederà alla rimanente parte del pontile e come potrà essere utilizzata, in presenza dello stoccaggio di Gnl, per la zona cantieristica adiacente.
8) La presenza in rada della Marina Militare e del conseguente movimento di naviglio armato, anche a propulsione nucleare (vicinanza pontile Nato), dovrebbe ulteriormente sconsigliare tale scelta.
9) L’area del pontile consortile è vincolata come “area di recupero” dal Piano Paesaggistico di Siracusa”.
“È per gli elencati rischi – concludono le associazioni – ritenendo irrealizzabile detto deposito, promuoviamo una consultazione popolare. Difatti la direttiva Seveso d.lgs. 105/2015 all’art. 24 richiede il coinvolgimento dei cittadini all’accesso informativo sui rischi, la garanzia della partecipazione alle decisioni relative agli insediamenti nelle aree a rischio di incidente rilevante e la possibilità di avviare azioni legali, per i cittadini ai quali non siano state fornite adeguate informazioni o possibilità di partecipazione, in applicazione della Convenzione di Aarhus del 1998”.
Infine le associazioni ricordano che “Anche i residenti dei comuni di Priolo e Melilli sono stati chiamati a consultazioni popolari per scelte di questa natura rigettandone a stragrande maggioranza la realizzazione”.