SIRACUSA – “Mucche che pascolano a ridosso del poligono contaminato di Punta Izzo ad Augusta”. Lo segnalano il Coordinamento Punta Izzo Possibile e l’Associazione Natura Sicula. “Non è bastato denunciare i rischi sanitari e di grave danno al patrimonio naturale e paesaggistico – affermano le due Associazioni – . Malgrado la diffida indirizzata alla Marina militare nel gennaio dello scorso anno, le mucche hanno varcato i cancelli di Punta Izzo e da alcuni giorni pascolano indisturbate a ridosso del poligono di tiro”.
“Un terreno in cui – proseguono le due Associazioni – , nel luglio 2017, le indagini dei militari del Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli Nbc) hanno certificato la presenza di metalli pesanti, e in particolare di piombo e rame, in concentrazioni fino a 70 volte superiori ai limiti consentiti dalla legge (d.lgs. 152/2006) per le aree verdi a uso pubblico. Una contaminazione provocata dall’elevata presenza di bossoli e proiettili abbandonati lungo la costa nel corso di decenni di esercitazioni militari a fuoco”.
La relazione redatta dal Cetli Nbc, in esito alle prime indagini ambientali, sottolinea che “I campionamenti in cui è stato rilevato un tasso di contaminazione da metalli pesanti più alto, si trovano nelle porzioni di terreno limitrofe alle linee di tiro/bersaglio, probabilmente per l’accumulo di bossoli e proiettili in queste fasce di terreno, ed il contenuto di piombo e rame in tali campioni è almeno 10 volte superiore a quelli rilevati nelle zone adiacenti, classificando il terreno “potenzialmente contaminato”.
Le due Associazioni rammentano che: “Si è ancora in attesa della caratterizzazione del sito e che, in ogni caso, l’indagine ambientale non è stata finora estesa al perimetro esterno al fabbricato, dove potrebbero trovarsi tracce di munizionamento e conseguente contaminazione da metalli pesanti. Ciò in quanto, almeno fino al 1977, le esercitazioni militari di tiro a Punta Izzo si svolgevano da terra verso il mare, con conseguente caduta dei bossoli sparati sul litorale e nello specchio marino antistante la scogliera”.
“Oltre ai rischi connessi alla contaminazione dei terreni, la presenza di animali da pascolo a Punta Izzo provoca inoltre un serio danno al patrimonio naturale dell’area costiera oggetto di particolare protezione quale sito d’interesse biogeografico dal Piano paesaggistico di Siracusa – concludono – . Per tale ragione, l’attività di pascolo appare incompatibile con gli obbiettivi di conservazione, valorizzazione e potenziamento della fragile biodiversità del comprensorio costiero”. Alla luce dei denunciati rischi sanitari e ambientali, il Coordinamento Punta Izzo Possibile e l’Associazione Natura Sicula hanno indirizzato un esposto alla Soprintendenza di Siracusa e al Nucleo investigativo di tutela ambientale e sanitaria (Nictas) presso la Procura della Repubblica di Siracusa.
Le stesse Associazioni invitano “La Marina militare a disporre l’immediata cessazione dell’attività di pascolo all’interno del comprensorio costiero, al fine di scongiurare i pericoli di pregiudizio alla salute pubblica e al bene paesaggistico e ambientale”.
Infine le due Associazioni chiedono al sindaco di Augusta, quale autorità sanitaria locale, “D’intervenire ordinando il divieto assoluto di pascolo a Punta Izzo e nelle altre zone di pregio paesaggistico e interessate da fenomeni di contaminazione ambientale”.