SIRACUSA – “Il nuovo poligono di Punta Izzo verrà realizzato”. È quanto ha fatto sapere lo Stato maggiore della Marina militare, attraverso una nota ufficiale, in risposta alla richiesta di accesso civico agli atti fatta, lo scorso febbraio, al ministro della difesa da parte del Coordinamento Punta Izzo Possibile. La notizia è stata resa nota nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede dell’associazione “936 Pezzi”.
Punta Izzo Possibile da tempo si batte con altre associazioni affinché l’area militare, sita nel territorio di Augusta, venga riconvertita in un parco eco-culturale aperto alla pubblica fruizione.
“Prima della realizzazione del poligono sono state effettuate delle indagini ambientali per poi avviare i lavori di bonifica dell’area – ha dichiarato Andrea Tringali di Punta Izzo Possibile – . Detti lavori sicuramente sono stati effettuati grazie alla nostra pressione ma speravamo che alla bonifica avrebbe fatto seguito la smilitarizzazione dell’area, invece non è così. L’area è sottoposta a vincoli paesaggistici e culturali. Ricordiamo che nel 2018 il consiglio comunale di Augusta votò all’unanimità una mozione contraria alla riattivazione del poligono. Tra i voti favorevoli anche quello dell’attuale sindaco Di Mare. Chiediamo alla politica locale di dare seguito alle promesse fatte in quella occasione”.
“Siamo di fronte ad un crono-programma da parte della Marina militare – ha detto il portavoce di Punta Izzo Possibile, Gianmarco Catalano – . Le indagini ambientali e la bonifica sono preliminari alla successiva progettazione definitiva del poligono che sarà aggiornato, alla luce della risultanza delle indagini, e poi finanziato ed eseguito. L’autorizzazione paesaggistica per il vecchio progetto ormai è decaduta nel luglio 2021, pertanto occorrerà sottoporre il nuovo progetto ad una nuova valutazione paesaggistica da parte della Sovrintendenza di Siracusa”.
“Nel luglio 2017, le indagini dei militari del Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli Nbc) hanno certificato in sei punti dell’area la presenza di piombo e rame in concentrazioni superiori ai limiti consentiti dalla legge (d.lgs. 152/2006) per le aree verdi a uso pubblico – ha aggiunto -. Una contaminazione provocata dall’elevata presenza di bossoli e proiettili abbandonati lungo la costa nel corso di decenni di esercitazioni militari a fuoco. L’indagine ambientale dovrebbe essere estesa anche al perimetro esterno al fabbricato e nello specchio marino antistante la scogliera”.
Il progetto di bonifica a breve verrà portato in conferenza dei servizi e Punta Izzo Possibile ha fatto richiesta di potervi partecipare.
“Il progetto di un fabbricato con annesso parcheggio sulla scogliera è in aperta violazione del vincolo di inedificabilità assoluta vigente in Sicilia sin dal 31 dicembre 1976, data di entrata in vigore della Legge regionale n. 78/1976 che vieta la costruzione di qualunque edificio entro 150 metri dalla costa – ha proseguito Catalano – . Un divieto di costruire già infranto dall’attuale poligono “di tipo chiuso a cielo aperto”, eretto a pochi metri dalla battigia.
“Da immagini satellitari del ministero dell’Ambiente si desume infatti che il poligono venne costruito tra il 1989 e il 1994”. “Diffideremo l’assessorato ai Beni culturali e la Sovrintendenza ad autorizzare nuovamente progetti di questo genere – conclude Catalano – . Chiediamo al sindaco Di Mare ed all’amministrazione di prendere una posizione contraria alla realizzazione del poligono. Una volta impedita la realizzazione del poligono e smilitarizzata l’area, proponiamo, visti i motivi culturali, storici e naturalistici, una dichiarazione di notevole interesse pubblico per l’area di Punta Izzo per tutelarla ulteriormente da possibili speculazioni edilizie”.