Il segretario regionale di Azione spiega in un’intervista alQdS l’impegno politico in Sicilia. “Pur rispettando le diverse posizioni, no al dialogo con M5s e FdI”
PALERMO – Azione, il movimento politico fondato da Calenda, si è recentemente trasformato in partito politico con una struttura territoriale organizzata.
Secondo gli ultimi sondaggi Azione rappresenta il 4%, anche se Calenda ambisce a raggiungere il 20%, ritenendo che il riformismo pragmatico di azione raccoglierà ampli consensi.
Il prossimo banco di prova per tutti gli schieramenti politici sarà la Sicilia, considerate le imminenti scadenze elettorali. Come spesso accade dalla Sicilia scaturiscono tendenze politiche che poi hanno ripercussioni a livello nazionale.
In Sicilia è stato eletto come segretario regionale Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi, piccolo comune vicino Palermo. Palazzolo è stato sin dall’inizio vicino al movimento di Calenda.
Tra i sindaci siciliani il primo cittadino di Siracusa, Francesco Italia, è tra i fondatori di Azione. Si registra, tra gli altri, la presenza attiva di Maurizio Bernava, Segretario Generale della CISL Sicilia fino al 2014, nel ruolo di responsabile per gli Enti Locali.
Il QdS ha incontrato Palazzolo per comprendere quale sarà l’impegno di Azione in Sicilia.
Calenda nel recente congresso ha stabilito dei paletti politici precisi, in Sicilia?
“Azione anche in Sicilia mantiene una posizione coerente con la propria visione politica, quindi, pur rispettando le differenti posizioni politiche, non avvierà un confronto politico con il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia”
Se il PD creasse un fronte politico comune con il M5S, come ormai sembrerebbe concretizzarsi, per la competizione regionale per eleggere il prossimo presidente, il dialogo con il PD si interromperà?
“Auguriamo buon lavoro al PD, ma non siamo interessati a questo percorso!”
Per il Sindaco di Palermo che scelte farete?
“Anche per Palermo sarà importante il progetto per migliorare la città e su quello valuteremo le alleanze. Da tempo a Palermo abbiamo intrapreso un percorso politico in sintonia con +Europa, ancor prima che venisse stabilito a livello nazionale”.
Per Azione quale dovrebbe essere il primo atto concreto del prossimo presidente della regione?
“Rendere efficiente la pubblica amministrazione regionale. È necessario più trasparenza garantendo procedimenti snelli, che siano vicini a cittadini e imprese. Per realizzare questo obiettivo occorre non un’organizzazione elefantiaca ma funzionale alle necessità dei territori. Da amministratore locale mi trovo ad affrontare le tante difficoltà che le inefficienze della Regione si ripercuotono sui singoli territori.”
La Regione ha recentemente bandito diversi concorsi, le appare una buona notizia?
“Le posizioni messe a concorso non appaiono coerenti con gli obiettivi di crescita di cui la Sicilia ha necessità. I concorsi sono senza alcun limite di età, ciò significa che il cosiddetto svecchiamento della pubblica amministrazione, necessario per dare nuova linfa e nuovi stimoli alla burocrazia regionale è già compromesso sul nascere. Inoltre, l’apparato amministrativo regionale ha esigenza di determinate figure professionali specializzate per soddisfare i tanti bisogni della Sicilia, pensiamo ai bandi legati al Pnrr e a tutti gli altri che necessitano di professionalità competenti; quindi, assumere nuovo personale senza questa visione non aiuterà la crescita della Sicilia.”
Rispetto alla costruzione dei termocombustori in Sicilia per lo smaltimento dei rifiuti, la vostra posizione?
“Azione è favorevole perché la situazione ambientale e economica impone un cambiamento di passo, anche grazie ai termovalorizzatori”.