Badante rumena fermata per l'omicidio dell'anziano a Palma - QdS

Badante rumena fermata per l’omicidio dell’anziano a Palma

redazione web

Badante rumena fermata per l’omicidio dell’anziano a Palma

sabato 21 Novembre 2020

Era stato rapinato e ucciso nel Comune dell'Agrigentino in luglio. La svolta nelle indagini grazie al ritrovamento dell'auto della vittima. Il comandante proviciale dei Carabinieri, "Rivolgetevi a noi quando avete dubbi sulle badanti"

“E’ inammissibile perdere la vita in casa propria. Per questa risposta immediata a un’azione disumana voglio ringraziare gli uomini della Compagnia Carabinieri di Licata, ma anche gli uomini del reparto Operativo di Agrigento, in particolare il tenente colonnello Di Santo, il Ris di Messina che ci ha dato un supporto strategico e la magistratura: il nostro procuratore Patronaggio e il sostituto Bisso che ha siglato il fermo”.

Lo ha detto, durante la conferenza stampa tenuta alla caserma Biagio Pistone di Agrigento, il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Vittorio Stingo, parlando del fermo della badante rumena di Michelangelo Marchese, di 89 anni, l’ottantanovenne, ucciso nella sua casa di Palma di Montechiaro (Agrigento) nella notte tra l’undici e il dodici luglio nel corso di una rapina.

L’omicida ha legato mani e piedi all’anziano, lo ha soffocato e ha portato via dall’abitazione, a Palma di Montechiaro (Agrigento), – tutto quello che di prezioso è riuscita a trovare.
Poi è andata via utilizzando l’autovettura della vittima.

Proprio quel mezzo, a distanza di mesi l’ha tradita, sostengono gli investigatori.

La badante rumena, che ha 26 anni, è stata accusata di omicidio volontario aggravato e rapina.

La svolta si è avuta tre giorni fa, con il ritrovamento del veicolo di cui era in possesso un pregiudicato di Canicattì (Agrigento), il quale interrogato dagli inquirenti ha rivelato che la donna, dopo l’omicidio, lo avrebbe contattato per consegnargli il mezzo chiedendogli di portarlo in un’autodemolizione. Ma lui non l’ha fatto.

La giovane donna è uscita ieri mattina dal carcere di Catania piazza Lanza dove si trovava reclusa per non aver rispettato le prescrizioni imposte dall’obbligo di dimora, le è stato notificato il fermo di indiziato di delitto ed è stata portata al carcere di Agrigento.

“Gli anziani – ha aggiunto il colonnello Stingo – sono il nostro patrimonio, sono la nostra eredità ed è per noi fondamentale proteggerli. Tanti anziani hanno bisogno di supporto, di aiuto, di badanti, invito i familiari a rivolgersi a noi quando sono in dubbio, a non far entrare nelle loro case persone che potrebbero ammazzarli”.

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