Cronaca

Battesimi senza padrino e madrina in Sicilia, ecco il perchè (e non è la mafia)

Niente più padrini e madrine in Sicilia? Vero, possibile, ma non c’entra nè la mafia nè il celebre film di Francis Ford Coppola. Dunque, anche il New York Times sbaglia? “Sì, e chiederemo la rettifica, e siamo anche disposti a querelare”, spiega monsignor Salvatore Genchi, vicario generale della Diocesi di Catania.

La notizia che alcune diocesi della Sicilia abbiano deciso, come avviene anche in altre parti d’Italia, di ‘sospendere’ la figura di madrine e padrini per i battesimi era sbarcata anche sul New York Times.

Il giornale americano cita in particolare il caso di Catania dove il bando ai padrini sarebbe stato deciso a partire da questo weekend di ottobre.

UN ESPERIMENTO

“E’ un esperimento”, aveva spiegato al Nyt il vicario generale di Catania, monsignor Salvatore Genchi. Il quotidiano di New York ha anche sentito alcune famiglie contrariate rispetto a questa decisione.

LA POSIZIONE DELLA CHIESA

La Chiesa siciliana è invece sostanzialmente d’accordo sul fatto che la figura del padrino abbia perso nella maggior parte il suo valore di accompagnamento alla fede e sia un modo invece per stringere rapporti con una famiglia o un clan.

Nell’articolo viene citato anche il vescovo calabrese Giuseppe Fiorini Morosini che riferisce che nel 2014, quando era vescovo di Reggio Calabria, chiese al Vaticano, per contrastare i legami della ‘ndrangheta, di poter sospendere la presenza di padrini ai sacramenti.

L’allora Sostituto della Segreteria di Stato, il card. Angelo Becciu, rispose – secondo quanto Morosini dice al New York Times – che dovevano prima essere d’accordo tutti i vescovi della Calabria. E quindi in quel momento non fu possibile prendere una in tal senso.

LA REPLICA

Ora si scopre che non è andata proprio così. Il decreto con cui la Diocesi di Catania sospende la figura dei padrini e delle madrine è del 4 marzo 2021 ed era stato già inviato ai sacerdoti etnei prima di Pasqua, firmato dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina.

“Nell’odierno contesto socio-ecclesiale la presenza di padrini e madrine risulta spesso una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede”. Più in là invece si legge: “considerato, altresì, che la situazione familiare complessa e irregolare di tante persone proposte per assolvere questo compito rende la questione ancora più delicata”.

Il problema sarebbe rappresentato dai padrini che non hanno ricevuto i sacramenti e secondo la dottrina della chiesa non possono rivestire quel ruolo. “È capitato in diverse parrocchie di ricevere pressioni da parte di chi voleva fare il padrino pur non avendo avuto nessuna formazione religiosa, ma non abbiamo mai ricevuto pressioni di tipo mafioso”, aggiunge Genchi.

“La decisione che ha portato alla sospensione triennale del padrino e della madrina fa parte di un dibattito interno iniziato nella nostra Diocesi nel 2019 e scaturisce dall’espressione della maggioranza del Consiglio presbiterale e dei Vicari foranei”, aggiunge Genchi.