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Benessere e sicurezza a scuola, l’indagine sul campo degli studenti del “Pestalozzi”

Ogni giorno milioni di studenti entrano a scuola certi di recarsi in un ambiente sicuro. Ma la sicurezza a scuola è un concetto complesso, che va dal benessere psicologico all’integrità degli edifici; dall’assenza di rischi per la salute alla certezza di poter accedere a interventi di primo soccorso in caso di necessità. Per approfondire questi aspetti, abbiamo intervistato diversi attori del mondo scolastico.

Abbiamo intervistato la Prof.ssa Di Blasi, Dirigente dell’I.O.S. “Pestalozzi” di Catania, per capire come la scuola stia affrontando il tema del benessere degli studenti. “Superata l’emergenza pandemica – ha spiegato la Dirigente – la nostra scuola ha continuato a offrire supporto psicologico alle studentesse e agli studenti che ne hanno fatto richiesta”.

Ma intende fare di più. Grazie ai finanziamenti erogati ai sensi del D.M. n.66 del 2023, i docenti avranno l’opportunità di formarsi sulle strategie di prevenzione e gestione delle situazioni sfidanti in seno alle dinamiche di classe: gestione dei conflitti, comunicazione assertiva, creazione di regole condivise, autoregolazione emotiva, la consapevolezza sociale, e sviluppo delle competenze socio emotive previste dal SEL, il Social Emotional Learning.

La Dirigente ci ha inoltre spiegato che, oltre a offrire supporto psicologico, l’istituto ha avviato diverse iniziative per formare gli studenti a diventare “promotori di sicurezza”. In collaborazione con la Croce Rossa Italiana e con Inner Wheel, ha proposto ad alcune classi dell’IPSEOA corsi di formazione sul primo soccorso, sulle manovre di rianimazione e sull’uso del Defibrillatore Semi-Automatico. Anche quest’anno verranno avviati percorsi similari, abbracciando le tecniche di disostruzione per adulti e per bambini. Tali competenze si rendono necessarie in campo lavorativo, anche per motivi etici. Soprattutto per i professionisti dell’area ricettiva, che hanno un’alta probabilità di trovarsi a gestire emergenze sanitarie legate all’ostruzione delle vie aeree, allo shock anafilattico, all’arresto cardiocircolatorio. Si sa: è il soccorritore “occasionale”, quello che si trova presente al momento dell’evento critico, che salva la vita, mantenendo i parametri vitali in attesa dei soccorsi avanzati.

Intervistando la Dirigente ci siamo voluti spingere oltre, menzionando i rischi legati al consumo di sostanze stupefacenti, anche le cosiddette droghe “leggere”, chiedendo delle iniziative messe in atto per sensibilizzare gli studenti. “Sempre in collaborazione con l’Asp – ha riferito la Dirigente – e con le forze dell’ordine, abbiamo previsto incontri dedicati, per una migliore conoscenza del fenomeno che, purtroppo, non conosce crisi. È necessario affrontare esplicitamente l’argomento per combattere la dilagante disinformazione che aleggia intorno a tale tematica: sussiste, ahimè, la convinzione che ‘tanto smetto quando voglio’. Così non è e, senza rendersene conto, ci si ritrova dentro fino al collo, impossibilitati a venirne a capo senza un aiuto concreto, soggetti a crolli psicofisici, e per di più correndo il rischio di trovarsi in situazioni collaterali legate alla gestione del denaro (o della mancanza) che portano ad agire al di fuori della legalità. Il lavoro costante è svolto giorno dopo giorno nelle singole classi, dai docenti che si interfacciano con gli studenti”.

In definitiva, parlando di sicurezza in termini di prevenzione e benessere, l’Istituto Pestalozzi si impegna a formare cittadini consapevoli e responsabili, in grado di affrontare le sfide della vita, non solo studenti preparati dal punto di vista accademico, ma anche individui in grado di prendersi cura di sé e degli altri.

Se invece parliamo di sicurezza in termini di infrastrutture, si aprono scenari diversi. Abbiamo voluto intervistare la rappresentante di Consulta per gli studenti del Liceo Boggio Lera, un istituto protagonista, tre anni fa, di un crollo strutturale che ha preoccupato la cittadinanza. Sofia Tornabene ci ha raccontato cosa è stato fatto dopo la caduta del soffitto. “Sono passati due anni e mezzo prima dell’inizio dei lavori – ha spiegato Tornabene – e la fine è prevista per l’anno 2026. A seguito dell’evento è stato reso inagibile tutto il primo piano, il piano sottostante, e ciò ha comportato la dislocazione di circa 30 classi e di alcuni laboratori. Ma ci è stato spiegato che i tempi sono sempre lunghi quando si tratta di appalti pubblici. Dal momento in cui la ditta inizierà il lavori, però, sappiamo che procederanno in modo spedito. Ci rassicura sapere che il progetto è stato finanziato dal Pnrr, quindi dall’Europa, e questo offre garanzie sulla buona riuscita e il completamento entro i termini prestabiliti. Inoltre, proprio grazie a questi fondi, l’intervento non si è limitato solo alla zona dove è avvenuto il crollo, ma alla parte più moderna della struttura, per far sì che tutto fosse messo in sicurezza”. Tornabene si dice, dunque, orgogliosa del fatto che non abbiano mollato, anche di fronte a chi proponeva di abbandonare la sede centrale per sempre. Ruggero Vinci, rappresentante di Consulta del Liceo Lombardo Radice, ci ha riferito invece del crollo di un soffitto nella sua scuola all’inizio di questo mese. Evento che ha comportato la chiusura di due classi.

“La situazione ci ha allarmato”, ha dichiarato Ruggero, rappresentante degli studenti. Secondo quanto riferito dagli studenti, l‘istituto aveva già segnalato infiltrazioni d’acqua nel punto del crollo da almeno tre anni. La scuola aveva richiesto più volte sopralluoghi, ma senza successo”, ha aggiunto. Il rappresentante ha espresso apprezzamento per la prontezza con cui la scuola ha gestito l’emergenza, chiudendo immediatamente le aule interessate e avviando le procedure per verificare la sicurezza dell’edificio. Tuttavia sottolinea la necessità di interventi strutturali più incisivi e di controlli periodici. “Chiediamo un dialogo aperto con l’amministrazione comunale, per garantire la sicurezza”, ha concluso Vinci. “Non vogliamo più sentirci in pericolo quando andiamo a scuola”.

Abbiamo voluto chiedere a Tornabene quali fossero i suoi suggerimenti per una scuola più sicura. La rappresentante ci ha spiegato che vorrebbe insistere sulla necessità dei controlli, soprattutto laddove si intravedono crepe apparentemente insignificanti, “Non fatevi mancare la perseveranza” ha aggiunto, “perché è stata proprio quella che ha fatto sì che avessimo delle risposte, ed è bello avere adesso un dialogo con i rappresentanti della Città metropolitana”. “Esigete sempre trasparenza in tutto ciò che si fa” ha infine raccomandato.

In conclusione, la sicurezza nelle scuole è un tema cruciale che tocca diverse problematiche, dal benessere psicologico degli studenti alla qualità delle infrastrutture. Le scuole stanno facendo importanti passi nel garantire un ambiente protetto e preparato, attraverso iniziative di sensibilizzazione sul primo soccorso e attenzione alla salute mentale. Tuttavia, permangono sfide significative, come il deterioramento delle strutture scolastiche e la necessità di interventi di manutenzione costanti.

Michael Militello, Kevin Pignalli, Alessandro Speranza
I.O.S. “Pestalozzi” di Catania