Palermo

Beni culturali, intesa UniPa-Regione per formare restauratori

PALERMO – Il rettore dell’Università degli studi palermitana, Fabrizio Micari, e l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, hanno siglato ieri all’Orto botanico la convenzione per le attività del Corso di laurea magistrale a Ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni culturali, abilitante alla professione di restauratore.

“L’impegno del nostro Ateneo nei confronti della conservazione e del restauro dei beni culturali del territorio siciliano – ha detto Micari – è iniziato già a partire dall’inizio degli anni 2000 con l’attivazione, in collaborazione con l’assessorato e il Centro regionale per la progettazione e il restauro Crpr, del primo corso di laurea triennale, a cui si è successivamente aggiunto il corso magistrale, già da alcuni anni riuniti in un unico ciclo di studi che abilita alla professione di restauratore. Questo corso è uno dei fiori all’occhiello della nostra offerta formativa, a maggiore ragione in una terra come la nostra, in cui le figure dei restauratori sono fondamentali per i necessari interventi che preservino gli inestimabili beni artistici e culturali”.

“Attraverso la convenzione sottoscritta con l’Università di Palermo – ha commentato l’assessore Samona – il Governo Musumeci manifesta la propria volontà di rafforzare sempre più la collaborazione tra istituzioni nell’interesse comune. Considero il Corso di laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei beni culturali un’opportunità di alta formazione offerta ai giovani siciliani che li rende professionalmente competenti e pronti ad affrontare le sfide e le opportunità che il mondo dell’arte offre loro alla fine del percorso accademico”.

“La qualità della preparazione dei nostri laureati – ha concluso Franco Palla, coordinatore del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei beni culturali – è certificata dai dati relativi all’occupazione: a fine 2018 tredici dottori magistrali sono stati assunti a tempo indeterminato, come restauratori qualificati, presso istituti italiani del ministero dei Beni culturali. I dati di Almalaurea riportano che, a tre anni dal conseguimento del titolo, lavora il 93% dei laureati in Conservazione e Restauro dei Beni culturali”.