Beppe Grillo, "Mio figlio non è uno stupratore, arrestate me" - QdS

Beppe Grillo, “Mio figlio non è uno stupratore, arrestate me”

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Beppe Grillo, “Mio figlio non è uno stupratore, arrestate me”

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lunedì 19 Aprile 2021

Mio figlio è su tutti i giornali come stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi…io voglio chiedere veramente perché un gruppo di stupratori seriali non sono stati arrestati, la legge dice che vanno presi e messi in galera e interrogati. Sono liberi da due anni, ce li avrei portati io in galera a calci nel culo”. Così Beppe Grillo si sfoga in un video su Facebook.

“Allora perché non li avete arrestati? Perché vi siete resi conto che non è vero niente, non c’è stato niente perché chi viene stuprato fa una denuncia dopo 8 giorni vi è sembrato strano – incalza il fondatore M5S -. E’ strano. E poi c’è tutto un video, passaggio per passaggio, in cui si vede che c’è un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande e saltellano con il pisello, così…perché sono quattro coglioni“.

“Ciò che prova Beppe a livello umano posso solo immaginarlo e da mamma gli sono vicina. La magistratura è al lavoro, perciò auspico che giornali e talk show lascino che questa vicenda si risolva, come è giusto che sia, in tribunale. Serve rispetto: no a speculazioni da sciacalli”. Lo scrive su Twitter la senatrice del M5s Paola Taverna.

Da Grillo garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente“. Lo scrive il profilo Twitter della Lega.

Enrico Costa: “In pochi sono garantisti senza se e senza ma”

“Tutti, ma proprio tutti sono garantisti con parenti e amici e forcaioli con gli avversari. Per la Lega se di mezzo c’è il processo a Salvini, vale la presunzione di innocenza. Se tocca al capo di Gabinetto di Giani è condanna istantanea. Il Pd applica esattamente lo schema opposto, tifando per la condanna di Salvini e difendendo i compagni di partito. Di Grillo abbiamo ascoltato oggi l’appassionato intervento, dopo anni a difendere il giustizialismo più sfrenato. Siamo rimasti in pochi ad essere garantisti senza se e senza ma”. Lo dichiara in una nota Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia di Azione.

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