Bimbo morto a Modica, Telefono azzurro e Ronzulli, non accada mai più - QdS

Bimbo morto a Modica, Telefono azzurro e Ronzulli, non accada mai più

Giuseppe Lazzaro Danzuso

Bimbo morto a Modica, Telefono azzurro e Ronzulli, non accada mai più

mercoledì 26 Agosto 2020

“Tragedie come quella di Modica non devono più ripetersi e per questo serve l’impegno di tutti”. Lo afferma Telefono azzurro sulla morte, il 17 agosto scorso nell’ospedale Maggiore, di un bimbo di 21 mesi per le lesioni che, secondo l’accusa, gli ha procurato il 32enne convivente della madre 23 enne.

La coppia è in carcere per omicidio in concorso e la donna era stata indagata dalla Procura di Siracusa per maltrattamenti in famiglia, lo scorso 7 luglio, per la trattura a una clavicola al piccolo riscontrata dai medici dell’ospedale di Noto, ai quale la 23enne aveva detto che il bambino era caduto.

Telefono azzurro ribadisce “la propria presenza costante al fianco di bambini e adolescenti”. “E’ necessario – sottolinea l’associazione – che tutta la comunità si responsabilizzi e si attivi tempestivamente, alle prime avvisaglie di disagio del minore, mettendosi in contatto con l’Associazione. Oltre alla linea gratuita di ascolto e consulenza 19696, è operativa anche una chat (http://www.azzurro.it/sostegno) tutti i giorni, sempre.

Bisogna considerare che il momento di crisi che stiamo attraversando – osserva Telefono azzurro – può contribuire all’aumento delle tensioni familiari”.

Già nel periodo del lockdown Telefono azzurro aveva registrato un incremento del 35% delle richieste di aiuto da parte di minori, rispetto ad aprile e maggio 2019; in seguito, durante i mesi estivi, si è ulteriormente innalzato il numero degli episodi di violenza in casa.

Ronzulli, assordante silenzio delle istituzioni

“Il silenzio delle istituzioni che ruota attorno al caso del piccolo Evan è assordante”.

Lo ha scritto in una nota la presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli di Fi.

“Non è possibile immaginare – si legge nella nota – che un bambino venga malmenato e subisca vere e proprie torture per mesi prima di essere ucciso, senza che gli organi preposti intervengano per tempo, nonostante le chiare denunce del padre del piccolo. Le lungaggini degli uffici di quanti dovevano intervenire, l’eccessiva burocrazia o la sottovalutazione della vicenda non possono in alcun modo essere delle giustificazioni”.

“Adesso – prosegue la nota – occorre fare piena luce sia su quanto accaduto, sia sulle eventuali responsabilità di chi poteva intervenire per impedire questa tragica morte e non lo ha fatto. Il governo metta in campo tutte le proprie prerogative per capire cosa è andato storto, così da correggere un sistema di tutela dei minori che si è dimostrato ampiamente inefficace e impedire che simili sciagure su ripetano in futuro. Ricordo, infatti, che circa un anno fa, come dimostrato da un’indagine, è capitato che siano stati allontanati diversi bambini dai genitori naturali senza che vi fosse una ragione”.

“Altrettanto inaccettabile – conclude la nota – è che in questo caso il sistema non sia stato in grado di mettere in salvo un bambino innocente che rischiava, come si è visto, la propria vita e che invece è stato lasciato morire tra le mani, criminali, sbagliate”.

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