Boccia alle Regioni, “Contagi giù, più aperture e viceversa” - QdS

Boccia alle Regioni, “Contagi giù, più aperture e viceversa”

Raffaella Pessina

Boccia alle Regioni, “Contagi giù, più aperture e viceversa”

mercoledì 29 Aprile 2020

Il monito del ministro oggi in videoconferenza per discutere la fase 2 dell’emergenza coronavirus: “Ordinanze coerenti al Dpcm o diffida”

Serrato confronto oggi in videoconferenza fra il ministro Francesco Boccia e i rappresentanti delle Regioni per discutere della fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

Quattro i punti all’ordine del giorno: aiuti di Stato; nuove task force di volontariato; aggiornamento sui dispositivi, con il commissario Domenico Arcuri; ma soprattutto armonizzazione delle ordinanze per la fase 2. All’incontro hanno partecipato anche il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e Paolo Formicola, vice capo di gabinetto del ministro dell’Interno.

Dopo l’intervento del premier Conte con il Dpcm sulla Fase due a cui hanno fatto seguito le vibrate proteste dei presidenti delle regioni, il ministro ha cercato di riportare armonia.

“è molto importante dare un segnale di unità – ha detto Boccia – Se non siamo uniti noi non possiamo chiederlo ai cittadini. Ci vogliono unità, serietà e responsabilità. L’obiettivo è sempre quello della tutela dei cittadini”.

Boccia ha ventilato la possibilità di una apertura differenziata a seconda del contagio: “In base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate” tra le Regioni sulle riaperture di attività: così il ministro Francesco Boccia in videoconferenza con i governatori, secondo quanto si apprende. Il principio è: “contagi giù, uguale più aperture e viceversa – aggiunge -. Discuterete del monitoraggio con il ministro della Salute Speranza. Definito il monitoraggio si potrà procedere a differenziazioni”. Importante sarà poi la presenza sul territorio dei Covid Hospital e delle strutture per la quarantena dei positivi fuori dal proprio domicilio. Ma se da un lato il ministro per i rapporti con le Regioni ha mostrato elasticità, sul fronte del rispetto delle direttive dell’ultimo Decreto Conte è stato irremovibile. Boccia infatti ha chiesto ordinanze regionali coerenti con il Dpcm e in caso contrario al governatore che avrà emesso ordinanze con allentamenti delle misure verrà inviata una lettera di diffida con allegata una scheda che indica le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle. Se questo non avverrà Boccia ricorrerà all’impugnativa al Tar o alla Consulta”.

Diverse ordinanze però, quella del Veneto in testa, sono già state emesse ed in vigore. Il governatore Luca Zaia tra l’altro era stato irremovibile sul fatto che non avrebbe ritirato alcun provvedimento. Il ministro ha comunque sottolineato di voler evitare impugnazioni auspicando che si possa andare avanti in un clima di collaborazione magari con un confronto preventivo anche sulle ordinanze. Insomma, anche per non creare confusione e ingenerare false aspettative nei cittadini, tra Stato e Regioni si sta cercando di trovare la quadra.

In pole position tra le regioni che potranno godere di più libertà vi sarà la Sicilia che ha registrato nelle ultime 24 ore zero decessi. Nei giorni scorsi il governatore Musumeci non aveva fatto mistero di non condividere il decreto di Giuseppe Conte e si era ripromesso di inviare una lettera con la richiesta di allargare le maglie delle restrizioni in Sicilia, vista l’esiguità dei contagi.

Raffaella Pessina

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