Fase 2, Boccia, “Incostituzionale il passaporto sanitario” - QdS

Fase 2, Boccia, “Incostituzionale il passaporto sanitario”

Patrizia Penna

Fase 2, Boccia, “Incostituzionale il passaporto sanitario”

giovedì 28 Maggio 2020

Il ministro per gli Affari regionali in audizione alla Commissione Federalismo fiscale della Camera: “La ripartenza avverrà senza distinguo ma le Regioni non possono adottare provvedimenti che limitano la libera circolazione delle persone”. La replica di Musumeci: "No a patente sanitaria ma sì a protocollo di sicurezza".

“Passaporto sanitario? Rileggete l’articolo 120 della Costituzione: una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, audito in Commissione Federalismo fiscale della Camera, ha bocciato senza mezzi termini la proposta avanzata dalla Regione Sardegna e appoggiata anche dalla Sicilia.
“Nei prossimi giorni – ha spiegato il ministro – con l’ultimo click che riporterà il Paese a muoversi ci dovrà essere anche quello del buonsenso. Se tutte le Regioni ripartono ripartono senza distinzioni sul profilo dei cittadini di ogni regione, la distinzione tra cittadini di una città rispetto all’altra non è prevista, se siamo sani ci muoviamo. Diverso è prevedere una fase di quarantena, ma non siamo in quella condizione. E anche in quel caso ci vuole un accordo tra le parti”. Secondo Boccia il sistema di monitoraggio ha funzionato bene, “è stato condiviso con tutte le Regioni, ogni settimana ci dà il termometro della pandemia, non è un giudizio, una pagella, non ci sono dei voti, è il tentativo di accendere luci se c’è un piccolo focolaio e se la resilienza della sanità non è piena”.
“Il monitoraggio comprende 21 indicatori diversi che compongono un algoritmo condiviso da tecnici del ministero e delle Regioni – aggiunge – Mi dispiace per la polemica con l’Umbria, che poi è uscita (dalla fascia di attenzione). La valutazione non deve incidere sulla ripartenza delle regioni, che è già avvenuta e continuerà la prossima settimana per riprenderci tutto il nostro Paese”.
Boccia ha detto chiaramente che sulla scelta dei tempi peseranno le indicazioni degli esperti: “I dati sul contagio nelle regioni arriveranno al ministero della Salute entro domani e si faranno valutazioni in maniera rigorosa, laica, partendo dal presupposto che la protezione della salute e della vita è la priorità assoluta e la difesa e il rilancio dell’economia e dei posti di lavoro è la priorità delle priorità”.
La strada della cautela è anche quella intrapresa dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci che, in un’intervista ha ribadito: “Noi in Sicilia abbiamo fatto un’ordinanza che impedisce di entrare nella regione non fino al 4 ma fino al 7 giugno. E ora dobbiamo farne un’altra che confermi questa o la modifichi. Con il cuore aprirei l’isola ai turisti già dal 7 giugno. Ma con la ragione dico: aspettiamo il dato epidemiologico nazionale che sta per arrivare e sulla base di questo decidiamo. Ma tutti insieme, presidenti regionali e governo, dobbiamo confrontarci e credo lo faremo sabato. Non si può avviare la nuova fase in una logica da macchia di leopardo”.

Fase 2: atteso rendiconto Regioni su fondi statali

Sull’uso dei fondi statali Boccia ha spiegato che “siamo in attesa della rendicontazione complessiva delle Regioni, che è stata sollecitata, presumo nelle prossime settimane sarà trasmessa alla Protezione civile. Alcune hanno rendicontato, altre no. Poi credo sarà tutto trasmesso al Parlamento”. “Per 45 giorni gli acquisti delle Regioni sono andati avanti in parallelo a quelli dello Stato, una volta rimossi tutti i vincoli – ha aggiunto l’esponente del Pd -. Bisognerà valutare tra qualche mese quale impatto economico c’è stato in ogni regione rispetto agli investimenti fatti”.

Da giugno Cig in deroga molto più rapida

Nel corso dell’audizione il ministro è intervenuto anche sulla Cassa integrazione: “La Cassa integrazione (Cig) ordinaria è stata tutta pagata, i ritardi alla Cig in deroga sono abituali nel nostro Paese, dai 3 ai 5 mesi. Ciò perché le modalità di erogazione sono diverse, con le domande in Regione ad esempio; erano già così prima del Covid. Ringrazio le Regioni perché prima anche del decreto Rilancio abbiamo fatto saltare due passaggi. Il meccanismo partirà da giugno per le nuove richieste: il lavoratore andrà sul sito, metterà l’Iban e – con il codice del datore di lavoro – l’Inps erogherà il 43 per cento” della Cig in deroga.

Solinas (Regione Sardegna): “Da Boccia inutile litania neocentralista”
“Dal ministro Boccia non ci saremmo aspettati l’inutile litania neocentralista che vuole riaffermare una supremazia prepotente dello Stato rispetto alle Regioni nell’architettura della Repubblica come definita da novellato titolo V”. Così il governatore della Sardegna Christian Solinas dopo le dichiarazioni del ministro sulla incostituzionalità del passaporto sanitario. “Dal ministro ci saremmo aspettati, a pochi giorni dal 3 giugno, una proposta di soluzione chiara sulle riaperture tra Regioni”.

Fase 2, Musumeci: “Patente sanitaria? No, ma protocollo sì”

“Non una patente d’immunità o una patente sanitaria, ma un protocollo di sicurezza. Col collega della Sardegna abbiamo la stessa ansia e lo stesso interesse: fare economia e non seminare morti. I dipartimenti Salute e Turismo stanno lavorando a un protocollo, vorremmo che linee generali venissero date dallo Stato, che proprio domani incontreremo nella Conferenza delle Regioni col premier Conte per indicare una linea omogenea: la mobilità regionale non può essere a macchia di leopardo”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.

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