Bolivia nel caos, si dimette il Presidente Evo Morales - QdS

Bolivia nel caos, si dimette il Presidente Evo Morales

redazione

Bolivia nel caos, si dimette il Presidente Evo Morales

martedì 12 Novembre 2019

Dopo le proteste seguite alla sua rielezione. Cuba: “Colpo di Stato"

LA PAZ – Evo Morales non è più il presidente della Bolivia. Il capo dello stato ha rassegnato le dimissioni dopo quasi quattordici anni al potere, ‘travolto’ dalle proteste seguite alla sua contestata rielezione dello scorso mese. L’annuncio ha scatenato la gioia nelle piazze e nelle strade di milioni di boliviani.

Poco prima aveva preso posizione l’esercito, con il capo dello stato che gli aveva sollecitato un passo indietro per i disordini scaturite dall’esito delle urne. Gli osservatori internazionali hanno riscontrato brogli e irregolarità nel voto, mentre Morales si è dichiarato vittima di un colpo di stato. Dimissionaria anche la presidente del Senato, Adriana Salvatierra.
Sulle strade di La Paz, ci sono state scene di giubilo da parte di milioni di boliviani. I manifestanti hanno gridato “Yes, we could” (“Sì, ce l’abbiamo fatta”), rievocando il riuscito slogan della campagna elettorale di Barack Obama. E hanno esploso petardi e fuochi di artificio.

Alla fine è stato il voltafaccia dell’esercito a scrivere la parola fine, con il capo delle forze armate che ha detto a Morales che doveva andarsene nell’interesse della stabilità del Paese.

La crisi in Bolivia ha suscitato reazioni politiche in tutto il mondo. La Russia, ad esempio, ha invitato tutte le forze politiche in Bolivia “ad agire responsabilmente e a trovare una soluzione in armonia con la costituzione nella perdurante crisi politica”.

Il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, ha invitato “tutte le parti” coinvolte nella crisi in Bolivia a “guidare il Paese, in modo pacifico, verso nuove e credibili elezioni”.

Decisamente meno diplomatica la posizione di Cuba e Venezuela che hanno parlato di un vero e proprio golpe ai danni di Morales.

Più nello specifico, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha denunciato il “colpo di stato violento e codardo della destra contro la democrazia in Bolivia”, dopo le dimissioni del presidente Evo Morales, la cui rielezione per un quarto mandato veniva duramente contestata da tre settimane nel Paese.

Cuba, tradizionale alleato del leader socialista, ha espresso la “solidarietà con il fratello presidente Evo Morales, protagonista e simbolo della rivendicazione dei popoli indigeni delle nostre Americhe”, ha a sua volta postato su Twitter il ministro degli Affari esteri, Bruno Rodriguez.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ugualmente condannato, “categoricamente”, il “colpo di stato” in Bolivia, dopo le dimissioni del presidente Evo Morales, indotto a lasciare da tre settimane di manifestazioni e abbandonato anche dall’esercito. “Noi condanniamo categoricamente il colpo di stato sopraggiunto contro il fratello presidente Evo Morales”, ha scritto su Twitter, sollecitando “la mobilitazione per esigere che sia preservata la vita dei popoli indigeni boliviani, vittime del razzismo”.

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