Sono in molti coloro che si chiedono quali incentivi sono previsti per coloro che fanno un importante servizio di assistenza nei confronti dei disabili. Allo stato attuale la Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) all’art. 1, co. 254 ha istituito un Fondo statale per il “caregiver familiare”. A tal fine, infatti, sono stati dedicati 20 milioni di euro, per un totale di 60 milioni di euro per tre anni fino al 2020.
La misura principale per le famiglie che si prendono cura di un anziano invalido o disabile è l’assegno di cura, un sostegno economico dedicato a chi presta assistenza ad un disabile o di un anziano non autosufficiente assistendolo in casa propria. Anche se è regolato da una normativa nazionale, la determinazione dei criteri generali per l’utilizzo delle risorse stanziate spetta alla Regione. Sono gli enti locali, infatti, che erogano l’assegno sulla base di valutazioni svolte dai servizi territoriali. L’assegno, a scelta, può essere erogato o alla persona che ha bisogno di elevato sostegno e che decide di rimanere nel proprio domicilio finanziandosi cure e assistenza, o alla famiglia che se ne prende cura.
All’art. 33 della Legge 104/1992 sono previsti tre giorni di permesso mensile retribuito, anche continuativi e coperti da contribuzione figurativa, in favore del familiare che assiste il disabile. Per avere diritto ai tre giorni di permesso è necessario soddisfare delle pre-condizioni, che possono essere sintetizzati nella seguente maniera:
Si specifica, al riguardo, che se la persona disabile lavora può fruire per se stessa dei permessi e, oltre la propria persona, può scegliere ai fini dell’assistenza solo un lavoratore.
Al lavoratore dipendente, invece, è consentito:
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