BonuSicilia, nuova tempesta di polemiche sulla Giunta Musumeci - QdS

BonuSicilia, nuova tempesta di polemiche sulla Giunta Musumeci

redazione web

BonuSicilia, nuova tempesta di polemiche sulla Giunta Musumeci

giovedì 08 Ottobre 2020

Annullato il click-day. Barbagallo (Pd), "retromarcia tardiva". L'assessore Turano, "modifiche al bando originario". Barone (Uil), "svelare i criteri d'assegnazione". Sicindustria, "basta prese in giro". Confcommercio, "recuperare risorse"

Rischiava di trasformarsi in una seconda disfatta il click-day per il BonuSicilia che era stato spostato da lunedì a stamattina, così ieri sera la Giunta regionale guidata dal governatore Nello Musumeci ha deciso di annullarlo, con quella che il segretario del Pd Anthony Barbagallo ha definito “una retromarcia tardiva”.

Ma anche adesso le cose per il governo regionale non sono messe bene. Nella conferenza stampa di ieri, il vicepresidente Gaetano Armao e l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano sono apparsi in grande imbarazzo nel comunicare la decisione di mollare il tanto elogiato metodo informatico per passare, nei prossimi giorni, alla distribuzione delle risorse finanziarie alle imprese già iscritte finora sulla piattaforma gestita da Tim, che lunedì era andata in crash.

Modifiche al bando originario

Si tratta di circa cinquantaseimila aziende che si spartiranno fondi per centoventicinque milioni di euro per alleviare le perdite economiche accusate dalle imprese siciliane colpite dalla crisi conseguente alla pandemia.

Turano ha annunciato “modifiche al bando originario per erogare in pochi giorni il ristoro finanziario alle imprese”, mentre “per le altre aziende che non hanno i requisiti richiesti dal bando, troveremo altre soluzioni”.

La Uil, come cambiano i criteri?

Il timore è che le modifiche al bando possano provocare una valanga di ricorsi e infatti Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, ha chiesto di “capire se e come cambiano i criteri di assegnazione: si deve fare in modo che le risorse vadano a finanziare la buona occupazione in imprese sane”.

“La Regione – ha sottolineato poi Barone – deve assolutamente porsi la questione, non più eludibile, della informatizzazione reperendo professionalità all’interno e all’esterno e organizzandosi in maniera meno abborracciata e casuale”.

Informatica regionale alla preistoria

“Altrimenti – ha concluso, con un’ultima bordata a Musumeci -, salvo poi accusare i dipendenti regionali di essere fancazzisti, rischiamo di restare nella preistoria: è inaccettabile che ci siano le risorse e che ancora oggi non vengano spese bene e in maniera trasparente per creare buona occupazione”.

“Non è colpa della Giunta regionale”

L’impressione è quella che la Giunta regionale sia impegnata a scaricarsi delle colpe più che a risolvere il problema. Armao, in conferenza stampa – dove, come ha tenuto a sottolineare il segretario dem Barbagallo, Musumeci non si è presentato -, ha addossato tutta la responsabilità alla Tim, annunciando “affideremo la pratica all’ufficio legale”.

E Turano ha concluso affermando che l’operazione click-day è fallita sì ma “non per colpa dell’amministrazione regionale”.

Sicindustria, vergogna, basta prese in giro

Durissimi nei confronti del governo Musumeci i toni degli industriali siciliani.

“Una prebenda da 2.235 euro a testa – hanno scritto in una nota congiunta Alessandro Albanese, vicepresidente vicario di Sicindustria, Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, e Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa -, è questo il ‘ristoro’ che la Regione siciliana vorrebbe garantire alle imprese messe al tappeto dalla pandemia, dopo il flop del click day. È una vergogna”.

“Se le imprese devono essere prese in giro in questo modo – hanno affermato – suggeriamo allora al governo regionale di prendere gli elenchi dalle Camere di Commercio e distribuire i fondi a pioggia, dal momento che non c’è evidentemente alcun interesse nei confronti della qualità dei progetti e delle ricadute che questi avrebbero sul tessuto imprenditoriale”.

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Forti critiche anche nell’approccio della Giunta Musumeci nei confronti delle associazioni datoriali.

“Il criterio utilizzato da questo governo regionale non cambia: le associazioni di categoria erano state convocate da Turano per discutere proprio del BonuSicilia, ma, piuttosto che confrontarsi preventivamente con i destinatari dei provvedimenti, l’assessore ha preferito comunicare le decisioni già prese alla stampa. Ci chiediamo, pertanto, a cosa sarebbe servito l’incontro. Il lupo perde il pelo ma non il vizio”.

Confcommercio, click day era una roulette

Patrizia Di Dio di Confcommercio Palermo ha sostenuto invece che il governo regionale “ha recepito le sollecitazioni di chi aveva sollevato perplessità sul metodo del click-day, una lotteria che per molti si sarebbe trasformata in roulette russa”.

“Il sistema – ha aggiunto – non garantiva equità, pari opportunità fra i territori e proporzionalità per i danni subiti. Ci auguriamo che la politica regionale, preso atto della forte domanda di aiuti, riesca a recuperare presto ulteriori risorse finanziarie per dare respiro alle aziende”.

De Luca, Musumeci crea illusioni

Molto critica anche la posizione del sindaco di Messina Cateno De Luca, secondo il quale “Il click day creava illusioni, come d’altronde ha creato illusioni il governo Musumeci ai Comuni della Sicilia, quando il 28 marzo scorso ha annunciato in pompa magna cento milioni di euro in aiuti alimentari e ad oggi ne ha erogati soltanto trenta. La cosa peggiore è che ancora non sappiamo se la differenza, altri settanta milioni, sarà mai erogata”.

Il Festival degli annunci

“Siamo purtroppo – ha aggiunto – dinnanzi al solito festival degli annunci. Musumeci va avanti a forza di slogan, preoccupandosi di essere il presidente di alcuni piuttosto che di tutti i siciliani. Così però dimostra la sua inadeguatezza al Governo. Sta affossando il territorio che è già alla canna del gas per via della crisi economica scaturita dalla Pandemia”.

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