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Caltanissetta in zona rossa da un mese tra rabbia e sfiducia

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Caltanissetta in zona rossa da un mese tra rabbia e sfiducia

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giovedì 15 Aprile 2021

Caltanissetta in zona rossa da un mese, il racconto di un ristoratore tra rabbia e insofferenza. "Le perdite sono state superiori al 50% e gli aiuti riescono a coprire il 4% del fatturato"

Attività commerciali chiuse ormai da un mese e ristoranti ai quali è consentito solo fare l’asporto e il domicilio, formula quest’ultima che sta rispondendo male alla crisi economica.

A Caltanissetta, zona rossa ormai da un mese con una proroga fino al 22 aprile, l’insofferenza cresce tra commercianti e ristoratori. In generale non si sono mai registrati segni di tensione ma ormai la stanchezza è tanta.

“Dallo scorso anno, da quanto è iniziata la pandemia – spiega il ristoratore nisseno Michele Tornatore – se dovessimo fare una somma siamo rimasti aperti a pranzo e cena solo due mesi, per dieci mesi abbiamo avuto chiusura totale a cena. Le perdite sono state superiori al 50% e gli aiuti riescono a coprire il 4% del fatturato.

Asporto e domicilio tra l’altro non funzionano più per diversi motivi: mentre nel primo lockdown siamo stati in pochi a riorganizzarci in tempo, la maggior parte della gente era veramente chiusa in casa, e abbiamo lavorato, piano piano si sono organizzati tutti e quindi ora l’offerta è molto più ampia con lo stesso numero di clienti se non meno rispetto a prima. Se a marzo c’era il contingentamento nei supermercati ed era più facile che la gente comprasse dai ristoranti adesso queste persone sono rimaste in poche. Parlando con chi tipicamente faceva asporto mi dicono che la gente compra meno perché c’è più paura sul futuro e si tende a risparmiare”.

La tensione a Caltanissetta cresce soprattutto tra le fasce più deboli.

Al Comune sono arrivate 1.030 richieste di “bonus spesa”. E i primi campanelli d’allarme sono arrivati proprio ieri quando il sindaco Roberto Gambino è stato oggetto di invettive davanti a Palazzo del Carmine.

“Uscendo dalla porta del Comune – racconta il primo cittadino – sono passati due giovani sui trent’anni a piedi, uno dei quali abbastanza nervoso, ha cominciato a imprecare contro di me. L’altra persona che era con lui lo ha fermato portandolo via. Questo è solo l’ultimo segnale di un clima che si sta inasprendo e capisco anche le motivazioni dovute al nervosismo per la situazione sanitaria ed economica che sta creando profondo malessere.

Io capisco che c’è chi ha dovuto fermare o chiudere l’attività ma è una cosa che sta succedendo in tutta Italia. Vorrei che la gente capisse che io sono dalla loro parte e sono consapevole delle difficoltà che le persone stanno vivendo. Il governo nazionale deve essere più presente.

I ristori sono fermi da gennaio – conclude il sindaco – e ci siamo presi il lusso di fare una crisi di governo mentre la gente non riceve un soldo e ha paura per il proprio futuro”.

Su oltre 600 positivi a Caltanissetta ben 117 sono giovani sotto i 18 anni.

“Molti si sono infettati quando già le scuole erano chiuse – ha spiegato la responsabile del tracciamento dei dati dell’Asp di Caltanissetta Antonella Campo – e devo dire che solo alcuni ci dicono veramente quali sono stati i loro contatti. Alcuni ce lo dicono in parte e altri invece non ci dicono nulla. Il non indicare i contatti o indicarli solo in parte non ci consente di fare un tracciamento corretto al fine di contenere la diffusione del virus”.

 Rita Cinardi

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