“Razionalizzare significa non solo spendere meno, ma spendere meglio”.
È in questi termini che l’amministratore delegato di Consip Spa, Cristiano Cannarsa, spiega in un’intervista al Quotidiano di Sicilia come si è evoluta la mission della centrale acquisti della Pubblica amministrazione: “Da strumento di risparmio – ha proseguito Cannarsa – Consip è diventata anche leva di efficienza per tutto il sistema degli acquisti pubblici. Ha messo a disposizione delle Pubbliche amministrazioni nuovi strumenti per innovare e rendere più efficienti le procedure di gara, ha contribuito a diffondere la cultura della digitalizzazione nel settore pubblico, ha facilitato l’incontro fra la domanda e l’offerta ponendosi sempre di più come una vera e propria cerniera tra le amministrazioni e il mercato”.
Ing. Cannarsa, come è cambiata la spesa della pubblica amministrazione negli ultimi anni? È più virtuosa rispetto, ad esempio, a dieci anni fa? C’è una maggiore sensibilità allo spinoso tema della razionalizzazione della spesa pubblica?
“Oggi osserviamo una spesa della PA profondamente trasformata. Il percorso di “spending review” degli ultimi anni ha fatto crescere la consapevolezza delle amministrazioni verso comportamenti di spesa più virtuosi. L’infrastruttura degli acquisti centralizzati – che vede Consip e le Centrali di acquisto regionali, attori principali – ha portato allo sviluppo di una complessiva, e necessaria, semplificazione del sistema degli approvvigionamenti pubblici. Dove semplificazione vuol dire costante disponibilità di prodotti, ampia gamma di offerta, velocità di risposta alle esigenze, concorrenza e partecipazione delle imprese e, solo in ultimo, risparmio. La crescita degli indicatori produttivi di Consip nel quadriennio 2017-20 è significativa di questa nuova tendenza: uno “scaffale di disponibilità”, rappresentato del valore delle gare aggiudicate, che arriva a fine 2020 a 10,8 mld/€ (+52% vs 2019 e +98% vs 2016) e un “gradimento di amministrazioni e imprese”, rappresentato dal valore degli acquisti su strumenti di e-Procurement, che fa segnare nel 2020 i 16,4 miliardi di euro, il doppio rispetto a soli quattro anni fa”.
Lavorate per “aiutare” le pubbliche amministrazione ad acquistare al miglior prezzo. La vostra missione, dunque, è rimasta la stessa. Come è cambiato, invece, il vostro modo di interfacciarvi con la Pa?
“La funzione di Consip non è solo quella di far risparmiare sui prezzi, ma anche di garantire alle amministrazioni beni e servizi innovativi e con elevati standard di qualità. Il risparmio è rilevante – basti pensare che nel 2020 è stato pari a 3,8 miliardi di euro (+27% vs 2016) – ma razionalizzare significa non solo spendere meno, ma spendere meglio. Significa, ad esempio, valutare un bene non solo in base al suo costo, ma anche alla capacità di soddisfare i bisogni delle PA lungo tutto il suo ciclo di vita, oppure un servizio in base agli standard che sono garantiti all’amministrazione, alla capacità di generare valore ed efficienza.
Da questo punto di vista la nostra missione si è evoluta. Da strumento di risparmio Consip è diventata anche leva di efficienza per tutto il sistema degli acquisti pubblici. Ha messo a disposizione delle PA nuovi strumenti per innovare e rendere più efficienti le procedure di gara, ha contribuito a diffondere la cultura della digitalizzazione nel settore pubblico, ha facilitato l’incontro fra la domanda e l’offerta ponendosi sempre di più come una vera e propria “cerniera” tra le amministrazioni e il mercato. Qualche esempio relativo ai maggiori settori di spesa. Ad esempio, in ambito energia abbiamo messo a disposizione della PA strumenti per l’efficientamento energetico che hanno permesso di ottenere – oltre ai risparmi di prezzo –anche risultati “di sistema”: sono 1,44 milioni le Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP), risparmiate dal 2008 a oggi, pari a 2,8 milioni di tonnellate di CO2 non immesse nell’ambiente. Sulla sanità abbiamo, invece, rinnovato l’approccio ponendo al centro i bisogni di acquisto del SSN e le esigenze di medici e pazienti, con iniziative che hanno coniugato alta qualità, innovazione e risparmio di prezzo, consentendo di liberare risorse utili a migliorare i servizi della sanità pubblica. Con fiducia crescente da parte delle strutture sanitarie pubbliche che, attraverso Consip, nel 2020 hanno acquistato beni e servizi per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Nel settore della digitalizzazione abbiamo messo a disposizione delle PA grandi contratti quadro per le più importanti infrastrutture (connettività, cloud, etc.) con le gare del pacchetto “SPC” – 2,3 miliardi di euro di acquisti effettuati dalle PA nell’ultimo triennio – e realizzato le gare strategiche del Piano triennale dell’Informatica della PA, per i servizi innovativi di più alto livello. Infine, in ambito mobilità abbiamo dato un contributo al rinnovo del parco auto della PA con una particolare attenzione agli aspetti ambientali (riduzione delle emissioni dei veicoli, alimentazioni alternative). L’intervento ha riguardato soprattutto i veicoli operativi per tutte le forze di sicurezza e il Trasporto pubblico locale. Ad esempio, la convenzione per l’acquisto di Autobus ha registrato un notevole successo, con oltre 1.600 mezzi acquistati da oltre 100 enti e istituzioni pubbliche, per un valore complessivo di oltre 400 mln/€.
Di conseguenza si è evoluto il nostro ruolo come interlocutori delle PA. Oggi le supportiamo nell’individuare le migliori soluzioni d’acquisto per le loro esigenze, forniamo assistenza tecnica e merceologica sull’utilizzo dei nostri strumenti, contribuiamo alla formazione del personale che si occupa degli acquisti. Un lavoro a 360 gradi che ha l’obiettivo di diffondere sempre più la cultura dell’innovazione nelle amministrazioni”.
Quale ambito della Pa italiana è più “fedele” negli acquisti tramite Consip (Comuni, Sanità..)?
“Se guardiamo ai dati per tipologia di enti – al netto del fatto che la legge prescrive diversi gradi di obbligatorietà nel ricorso a Consip, più stringenti per le PA centrali – non si osservano particolari differenze. La vera discriminante sta nella capacità di sapere cogliere le opportunità offerte dai nostri strumenti e da questo punto di vista i casi di eccellenza sono trasversali a tutte le categorie di pubbliche amministrazioni”.
Convenzioni, accordi quadro, Mepa, Sdapa, gare su delega e gare in Asp: quali particolari vantaggi offrono tutti questi strumenti di acquisto che mettete a disposizione delle pubbliche amministrazioni?
“Se dovessi riassumerli in poche parole direi: velocità, efficienza, semplificazione, innovazione, risparmio. Le Convenzioni e gli Accordi quadro sono i nostri “strumenti di acquisto”, contratti pronti all’uso che le PA utilizzano per i loro acquisti “a catalogo”, col vantaggio di non dover effettuare una gara. Nel 2020 hanno registrato un valore della spesa della PA di 4,3 mld/€. Negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente il ricorso agli “strumenti di negoziazione”, il Mercato elettronico della PA (Mepa) e il Sistema dinamico di acquisto (Sdapa), che consentono alle PA di bandire le proprie gare sotto e sopra soglia comunitaria utilizzando, con il nostro supporto tecnico, la piattaforma di e-procurement e rivolgendosi ai fornitori abilitati da Consip attraverso appositi bandi. Nel 2020 hanno registrato un valore della spesa della PA di 9,3 mld/€, di cui 1 mld/€ sui lavori recentemente introdotti nell’offerta del Mepa. In grande crescita sono anche le gare in Asp (Application Service Provider), con cui Consip sta supportando il processo di digitalizzazione delle PA, mettendo gratuitamente a disposizione la piattaforma per gare su fabbisogni specifici. Questo consente alle amministrazioni di rispettare le prescrizioni del Codice degli appalti, che dal 2018 ha previsto sostanzialmente l’obbligo per tutte le PA di svolgere le gare su piattaforma telematica. A dare la dimensione del gradimento è, soprattutto, il numero di gare bandite che è stato di 1.564 – per un valore di 4,3 mld/€ – con un aumento del +24% rispetto al 2019 e del +1050% rispetto al 2018”.
La Pubblica amministrazione siciliana, sotto il profilo del ricorso alla centrale acquisti, può definirsi virtuosa?
“Non voglio dare patenti di virtuosità, preferisco lasciar parlare i dati del sistema di georeferenziazione della spesa che abbiamo messo a disposizione sul sito Consip, da cui emergono alcuni risultati interessanti. Nel 2020, le amministrazioni siciliane sono tra i primi utilizzatori, per valore degli acquisti, degli strumenti Consip, con un valore di oltre 1,7 miliardi di euro. E sono le PA di una provincia siciliana, quella di Caltanissetta, ad aver fatto registrare il maggior incremento nel valore degli acquisti Consip nell’ultimo anno, con un +50%. Ma c’è anche un’ottima risposta da parte del mercato delle imprese dell’isola. La Sicilia è terza per numero di fornitori abilitati al Mepa (oltre 14mila) e quarta per quelli abilitati allo Sdapa (573). Inoltre, la Regione siciliana utilizza con continuità strumenti come lo Sdapa per i Farmaci, con cui negli ultimi cinque anni ha bandito gare per quasi 5 miliardi di euro, tra cui la più grande mai realizzata su questo strumento (la gara quadriennale del novembre 2016, del valore di oltre 4 miliardi di euro). Sono risultati importanti, frutto anche di una scelta strategica, quella di presidiare il territorio con una presenza stabile, in grado di garantire costante supporto e assistenza alle PA locali.
La spesa pubblica a causa dell’emergenza pandemica è arrivata alle stelle. Quale potrebbe essere il vostro contributo nella fase post-pandemia?
“Noi abbiamo dato il nostro contributo soprattutto nella prima fase della pandemia, quando Consip è stata nominata soggetto attuatore della Protezione Civile per gli acquisti legati all’emergenza sanitaria. Il nostro compito principale è stato il reperimento urgente di ventilatori polmonari per attrezzare le terapie intensive e in subordine l’acquisizione di altre apparecchiature e dispositivi di protezione individuale complementari alle forniture già individuate dalla Protezione Civile. Un grande lavoro che ha permesso di stipulare contratti mediamente in 3-4 giorni e fornire oltre 40 milioni fra apparecchiature e dispositivi. Ora la sfida di tutto il Paese è quella della ricostruzione economica nella fase post pandemica. Mi riferisco all’efficace ed efficiente utilizzo delle risorse stanziate per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al cui servizio Consip è pronta a mettere a disposizione le sue competenze”.
Cristiano Cannarsa, nato a Roma nel 1963, si è laureato con lode nel 1986 in Ingegneria Meccanica presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha conseguito l’abilitazione alla professione di Ingegnere nel 1987 ed è iscritto all’Ordine degli Ingegneri di Roma dal 1988.
Inizia l’attività professionale nel 1987 presso Aeritalia S.p.A. (Finmeccanica), operando nella progettazione e costruzione di aerogeneratori e nell’avviamento di uno stabilimento di assemblaggio degli stessi.
Entra nell’Istituto Mobiliare Italiano S.p.A. nel 1991 dove intraprende un percorso di carriera incentrato sull’analisi creditizia, finalizzata al finanziamento di progetti di investimento di aziende industriali, enti pubblici e società di progetto. A seguito della fusione tra IMI e Sanpaolo e con la successiva costituzione di una banca specialistica nel Public Finance (Banca OPI), gli sono stati affidati ruoli di crescente responsabilità che lo hanno portato a coordinare strutture aziendali articolate e risorse altamente specializzate.
Nel 2007 diviene Responsabile di Direzione presso Cassa depositi e prestiti S.p.A., contribuendo alla finalizzazione di oltre 50 finanziamenti per circa euro 7,2 mld. Da aprile 2008 ad aprile 2011, ricopre il ruolo di Consigliere di Amministrazione di Terna S.p.A.
Nel 2011 viene nominato, prima Amministratore Unico, poi Amministratore delegato e, infine, Presidente e Amministratore delegato di Sogei S.p.A.
Da giugno 2017 è Amministratore delegato di Consip S.p.A.
È docente presso il Dipartimento di Impresa e Management dell’Università Luiss “Guido Carli”, del corso di “Finanza Aziendale Avanzato”.