“Un esercito di schiavi viene sfruttato nei campi siciliani da individui senza scrupoli, senza alcun rispetto per la vita umana e spesso legati alla criminalità organizzata. Non bastano le buone intenzioni per estirpare questo cancro, occorrono misure straordinarie e controlli a tappeto. È indispensabile che il governo Musumeci vari una legge contro il caporalato”. Così il segretario generale della Fai Cisl Sicilia, Pierluigi Manca, commenta l’operazione “Attila” condotta dai carabinieri e dalla Squadra Mobile di Caltanissetta che ha portato a 12 arresti. La Fai Cisl sottolinea come sia necessario puntare sulla rete del lavoro agricolo di qualità, con cui selezionare le imprese agricole e altri soggetti che rispettano le norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. “Il governo regionale avvii un percorso legislativo che porti alla stesura di una norma contro il caporalato – aggiunge Manca – che dia maggiore forza e attuazione alla legge nazionale. Occorre potenziare i controlli sul territorio e prevedere inoltre un sistema di premialità per le aziende sane. Si deve promuovere e sostenere la cultura della legalità, intervenendo sul mercato del lavoro, sul trasporto e sull’accoglienza dei lavoratori agricoli”. La Fai Cisl ha istituito un numero verde per raccogliere in forma anonima le denunce dei lavoratori e delle lavoratrici vittime dei caporali: 800.199.100.
Canicattini Bagni, ruba computer e materiale informatico da ufficio Comunale: denunciato
di Redazione
L'uomo ha portavo via un pc, una chiavetta USB, vario materiale informatico, tecnologico e di cancelleria, nonché 8 pass per disabili, in bianco ...