Caporalato: madre faceva prostituire figlia di tredici anni - QdS

Caporalato: madre faceva prostituire figlia di tredici anni

redazione

Caporalato: madre faceva prostituire figlia di tredici anni

sabato 08 Giugno 2019

La vicenda scoperta nell'Ibleo durante i controlli disposti dalla Polizia di Stato per il contrasto dello sfruttamento lavorativo. Fermata la donna e quattro uomini, tra i quali un novantenne

La vicenda è venuta alla luce nell’ambito dell’indagine sul caporalato, ossia i fenomeni di sfruttamento molto diffusi nella provincia di Ragusa: gli uomini della Squadra Mobile iblea hanno notato una ragazzina con atteggiamenti non consoni alla sua età e hanno deciso di saperne di più sul suo nucleo familiare.

E sin dalle prime informazioni raccolte, gli investigatori hanno appreso che la piccola era solita avere rapporti sessuali con uomini anche molto più grandi di lei e vi era il sospetto che fosse proprio la madre a gestire una vera e propria attività di meretricio della bambina traendone un profitto.

Così, dopo una serie di intercettazioni telefoniche, sono stati fermati la madre – che faceva prostituire la figlia di appena tredici anni in cambio di denaro o altre utilità – e quattro clienti di età compresa tra i 30 e i 90 anni.

Da indagini della Squadra mobile, coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, è emerso che la piccola aveva avuto rapporti sessuali con braccianti agricoli dopo che con loro aveva lavorato sui campi.

Gli abusi sono maturati in un ambiente degradato: la madre che non aveva spesso dove dormire, ha offerto la figlia in cambio di un tetto, ma anche di soldi, vino, birra, sigarette o di una doccia.
La bambina era così abituata ad avere rapporti sessuali con adulti che da poco tempo, hanno scoperto gli uomini della squadra mobile di Ragusa, si era anche “fidanzata” con un uomo marocchino di trent’anni.

Un altro uomo, di 61 anni, aveva proposto alla madre, in cambio dell’uso in “esclusiva” della ragazzina, l’utilizzo di una sua casa a mare.

Durante un’intercettazione è emersa però la stanchezza della vittima e la sua intenzione di denunciare e così è stata subito affidata a un centro ascolto specializzato della Polizia che, con l’aiuto di una psicologa, ha ascoltato i duri racconti della ragazzina.

La Procura distrettuale di Catania poche ore dopo ha disposto il fermo della madre e di quattro clienti – due italiani e due marocchini -, che sono stati eseguiti dalla Polizia di Ragusa nonostante alcuni di loro stessero pianificato la fuga dopo che si era sparsa la voce che la piccola era stata stata presa in custodia da personale della Questura.

I fermi sono stati convalidati dal gip, che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro di loro e l’obbligo di firma nel Comune di residenza per il novantenne.

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