Caputo (FI), "In Sicilia parchi acquatici e tematici a rischio chiusura" - QdS

Caputo (FI), “In Sicilia parchi acquatici e tematici a rischio chiusura”

redazione

Caputo (FI), “In Sicilia parchi acquatici e tematici a rischio chiusura”

lunedì 18 Maggio 2020

“A seguito dell’allarme lanciato
da Francesco Russello, componente del Direttivo Associazione Parchi permanenti
italiani, Anef, Confturismo e anche in rappresentanza del Comitato Parchi
Acquatici e Tematici Siciliani, il quale ha denunziato l’impossibilità di non
potere aprire le strutture entro i termini utili per la stagione estiva, con il
rischio di un danno economico oltre che occupazionale, atteso che questi
impianti sono stati esclusi da ogni forma di aiuti economici sia dal Fondo
Emergenza Spettacolo, sia dal Fondo Emergenza Turismo, sia dal novero degli
interventi di sostegno previsti dal D.L. Ripresa, ho chiesto al Presidente
della Commissione Parlamentare Attività Produttive all’Ars di convocare per il
20 maggio una delegazione di titolari di parchi Acquatici siciliani per
trattare il loro problema e offrire soluzioni concrete”. Lo afferma il
deputato regionale di Forza Italia, on. Mario Caputo, subito dopo essere stato
contattato dai rappresentati delle strutture acquatiche, tra le quali i
titolare dell’Acqua Park di Monreale.

“La lunga e forzata chiusura a
causa del Coronavirus – continua il Componente della Commissione Attività
Produttive – il divieto di gite scolastiche, la totale chiusura delle imprese,
oltre che l’incertezza sulle direttive ministeriali relative alle misure da
adottate per programmare l’apertura, stanno ponendo in gravissima crisi tutte
le strutture siciliane che gestiscono i parchi acquatici. Oramai per queste
aziende la stagione estiva è praticamente finita in quanto servono almeno 70
giorni per programmare il funzionamento degli impianti”.

L’unica soluzione, tra l’altro condivisa con il Portavoce
delle Associazioni acquatiche – conclude il Parlamentare – è quella di
prevedere un sistema di aiuti da parte della Regione, nella considerazione che
nessun contributo è stato previsto dal Governo nazionale. In concreto chiediamo
che siano emanate delle direttive che in prima battuta diano la possibilità di
aprire almeno l’ultimo mese della stagione estiva e salvare il salvabile. In
subordine chiediamo che, qualora ciò non fosse possibile – anche se altre
attività a rischio assembramenti quali piscine e discoteche saranno riaperte –
di verificare quali aiuti economici possano essere destinati a tali categorie.
Stiamo parlando di centinaia di posti di lavoro a rischio, oltre al fatto che
le aziende, anche se chiuse, devono sostenere i costi di manutenzione,
collaudi, sanificazione e pagamento delle utenze: una beffa insostenibile alla
quale occorre porre fine”.

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