Tra polizia penitenziaria e detenuti soltanto circa 60 positivi al coronavirus. “Ma purtroppo nelle strutture minorili non c’è la stessa attenzione”
PALERMO – “I numeri dei contagi da covid-19 che giungono dal Dipartimento e dal Provveditorato di Palermo riguardanti il personale di Polizia Penitenziaria, delle Funzioni Centrali, degli operatori sanitari e dei detenuti, confermano che l’opera della Uilpa Polizia Penitenziaria insieme all’assessore regionale alla Salute Razza ed alla Dirigente generale capo delle carceri siciliane Calandrino sta funzionando”. Così Gioacchino Veneziano, segretario generale della Uilpa Sicilia di categoria, commenta i dati che il Capo del Dipartimento Bernardo Petralia trasmette ogni giorno alla sigle sindacali, confermando che “l’aria al Dipartimento è cambiata, infatti la trasparenza unitamente al coinvolgimento delle parti sociali in questa materia così delicata, è la dimostrazione di avere a che fare con una management aperta al confronto, a volte duro, ma sicuramente schietto”.
“Alla data odierna in Sicilia – chiarisce Veneziano – abbiamo 40 lavoratori distribuiti tra Polizia Penitenziaria, Sanitari, Funzioni Centrali positivi sintomatici, e asintomatici, che rispetto al dato nazionale complessivo di 1019 conferma che i protocolli sanitari siciliani sottoscritti con l’Amministrazione, assessorato e sindacati stanno dando i frutti”.
“In questa settimana – dichiara il sindacalista – la popolazione detenuta ristretta delle carceri di pertinenza del Prap Sicilia affetta da contagio da covid-19 è pari a 17, divisi tra positivi asintomatici, positivi asintomatici nuovi giunti dalla libertà, positivi sintomatici giunti dalla libertà, e positivi con gestione esterna mentre il dato nazionale oggi si attesta a 1.019 casi di covid-19”.
“Dobbiamo continuare con lo screening ogni 15 giorni per tutti i lavoratori delle carceri – aggiunge -, così come abbiamo concordato con il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria per la Sicilia, Calandrino, ma chiederemo all’Assessorato di iniziare una massiccia somministrazione del vaccino antinfluenzale tra il personale di Polizia, quello delle Funzioni Centrali, e anche tra la popolazione detenuta per evitare che la similitudine dei sintomi tra influenza e covid-19 possa generare confusione”.
“Purtroppo – conclude Veneziano – se da parte del Provveditore delle carceri per adulti abbiamo trovato ampia disponibilità ad affrontare con decisione ed impegno lo screening massiccio e capillare tra tutto il personale grazie ai tamponi rapidi, nelle strutture minorili non stiamo trovando la stessa attenzione, quindi sicuramente scenderemo in piazza per reclamare lo stesso interesse riservato ai colleghi che operano nelle carceri per adulti”.