Cronaca

Aggredisce gli agenti della polizia con una bottiglia di vetro a Catania: due i feriti

Gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti in via Francesco Crispi, a Catania, in seguito alla segnalazione di una persona che danneggiava le auto in sosta. L’uomo, un cittadino del Gambia, teneva una bottiglia di birra ancora piena in mano. I poliziotti si sono avvicinati allo straniero per cercare di sottoporlo a controllo, intimandogli di appoggiare la bottiglia per terra. Ma l’uomo, dopo averla infranta brandendone una parte appuntita, si è scagliato contro di loro minacciando di ucciderli e ferendo un paio agenti.

Agenti feriti e malvivente arrestato

Solo al termine di una lunga colluttazione i poliziotti sono riusciti a immobilizzare lo straniero, che indossava degli “anelli artigianali” fatti in fil di ferro, con le punte rivolte verso l’esterno, che nell’occorso ha utilizzato come corpo contundente improprio per far ancora più male sferrando i pugni.

Le “armi” artigianali utilizzate dal delinquente, oltre alla bottiglia di vetro

Gli agenti, che hanno dovuto ricorrere alle cure presso un nosocomio cittadino, hanno riportato ferite che hanno richiesto alcuni punti di sutura e sono stati giudicati guaribili in otto giorni. L’uomo con numerosi precedenti, nonché irregolare sul territorio nazionale, è stato tratto in arresto per i reati di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.

La furia del sindacato

Su quanto accaduto è intervenuto il sindacato Coisp, il quale tramite una nota diffusa con un post su Facebook ha fatto sapere: “A Catania, due Poliziotti che stavano procedendo al controllo di un altro extracomunitario, sono stati prima minacciati di morte dall’uomo e poi aggrediti con una bottiglia rotta ed anelli in ferro appuntiti, simili ad ami da pesca, realizzati per colpire e ferire. Uno dei due Agenti è stato attinto al collo, dove ha riportato una ferita che solo per miracolo non ha interessato la giugulare e che ha richiesto 5 punti di sutura e uno all’orecchio. L’altro Poliziotto ha riportato ferite sul sopracciglio con 3 punti di sutura. Come è possibile, ci chiediamo, che a soggetti pluripregiudicati, ben noti alle Forze dell’Ordine per l’altissimo livello di pericolosità che li contraddistingue, continui a non venire applicata nessun tipo di misura cautelare, lasciandoli liberi di circolare nelle città in attesa di colpire la prossima vittima? Il nostro sistema di giustizia non può avere porte girevoli: soggetti violenti e pericolosi come questi non possono ritrovarsi liberi dopo solo pochi mesi, ne godere di alcun beneficio di pena. Ci auguriamo che episodi come questi spingano tutti, forze politiche e Istituzioni, a lavorare nella stessa direzione per un radicale cambio di rotta”.

Foto di Coisp su Facebook