Catania, artisti dal palco alla piazza. "Alcuni di noi in fila alla Caritas" - QdS

Catania, artisti dal palco alla piazza. “Alcuni di noi in fila alla Caritas”

Melania Tanteri

Catania, artisti dal palco alla piazza. “Alcuni di noi in fila alla Caritas”

sabato 31 Ottobre 2020

Ieri la protesta dei lavoratori dello spettacolo. "Assenza spettacolare”, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, per accendere i riflettori sulle conseguenze della chiusura di cinema, teatri e sale da ballo. Patanè (Slc-Cgil): “Settore dimenticato”

CATANIA – Una lezione di danza in strada, dal momento che le scuole sono chiuse per Covid. Anche a Catania, come nel resto d’Italia, attori, registi, operatori e tecnici dello spettacolo sonno scesi in piazza, ieri mattina, per la manifestazione nazionale “Assenza spettacolare”, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, per accendere i riflettori sulle conseguenze della chiusura di cinema, teatri e sale da ballo. Luoghi “più controllati e sicuri in cui il personale si è sempre dimostrato collaborativo ed ha rispettato ogni regola”, si legge nel manifesto, eppure chiusi.

Con conseguenze drammatiche per migliaia di addetti, ormai da mesi senza possibilità di lavorare e costretti, sempre più numerosi, a rivolgersi ad enti benefici. Come racconta Carmela Buffa Calleo, attrice e cantante presente ieri in piazza Università. “Io vivo con grosse difficoltà, come tutti – dice. È un momento epocale in cui la nostra categoria non è considerata utile al Paese, ha perso la sua credibilità e questo ha permesso alla politica di declassarci a mero divertimento”.

Nonostante, quello dello spettacolo sia un lavoro a tutti gli effetti, del quale vivono migliaia di persone. Che, in questo momento, hanno serie difficoltà. E i “ristori” non bastano. “Io non lavoro da gennaio – continua l’attrice – e, a oggi, ho ricevuto dallo Stato 1.200 euro in tutto. In nove mesi, per il Governo, avrei dovuto vivere con questa somma. E io sono fortunata e riesco a sopravvivere. Ma ci sono persone della nostra categoria che non hanno una casa né da mangiare, e che si sono rivolti alla Caritas”.
A preoccupare è il futuro. “Siamo tutti al limite – si legge ancora nel manifesto – e visto che i dati sulla crescita del contagio indicano che per lunghi mesi non si potrà tornare alla normalità, è necessario e urgente individuare sostegni che coprano i lavoratori per un periodo lungo a partire da un piano di rilancio utilizzando anche le risorse del Recovery Fund”.

Sostegno economico per affrontare la contingenza e fondi per rilanciare il settore una volta fuori dall’emergenza. Chiedono anche questo i lavoratori dello spettacolo. “Abbiamo voluto puntare i riflettori su un settore che già prima del Covid era stato dimenticato – sottolinea Gianluca Patanè, segretario generale Slc – Cgil di Catania. Un settore fatto di lavoratori atipici, a intermittenza, senza contratti e spesso in nero – prosegue – che ha dovuto scontrarsi spesso con la sordità da parte delle istituzioni”.

Alle quali si chiede di avere una visione a lungo raggio. “In un momento complicato come questo – aggiunge il sindacalista – occorre spingere le istituzioni ad avere una visione prospettica per quella che sarà la ripartenza. Se non ci si muove oggi, se non si comprendono quali siano le risorse necessarie per un settore dimenticato ma fatto di tantissime persone, non si potrà intervenire. La situazione è difficile – continua: se non si apre adesso un tavolo permanente di discussione, non sarà possibile agire nel momento in cui ci sarà la ripresa”.

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