Cronaca

Catania, controlli alla pescheria: tra candeggina e altre irregolarità

Operazione interforze nello storico mercato della pescheria di Catania. In azione i militari appartenenti alla Capitaneria di porto-Guardia costiera insieme ai finanzieri dipendenti dal Comando Provinciale etneo, al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, al personale della Comando di Polizia Municipale e ai veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania. La vigilanza è stata pianificata e coordinata dall’11° Centro Controllo Area Pesca della Direzione marittima della Sicilia orientale per contrastare le attività illecite e irregolari esercitate nel mercato ittico.

I dettagli sul controllo nella pescheria di Catania

La Guardia costiera etnea e le fiamme gialle della Sezione Operativa Navale di Catania hanno effettuato controlli sulla commercializzazione di prodotto ittico di provenienza illegale senza elementi obbligatori di tracciabilità, etichettatura e versante in condizioni igienico-sanitarie non conformi. Sono emerse violazioni di tipo amministrativo che hanno comportato il sequestro di 300 kg di prodotto ittico di provenienza ignota, privi di tracciabilità. Comminata una sanzione amministrativa a carico dei trasgressori per complessivi 1500 euro. Il pescato ritenuto non idoneo al consumo umano 250 kg dopo le verifiche sanitarie dei veterinari dell’ASP è stato avviato alla distruzione. Invece 50 kg di prodotti valutati idonei dal punto di vista sanitario sono stati destinati in beneficenza a enti caritatevoli cittadini.

Rinvenuta e sequestrata, a carico di ignoti, una vasca in plastica contenente prodotto ittico del tipo calamari e un flacone in PVC contenente candeggina notata soprattutto perché la merce emanava un forte odore proveniente inequivocabilmente dalla sostanza chimica. Si presuppone quindi che tali espedienti siano attuati per celare il naturale deperimento del pescato.

Altri monitoraggi effettuati

Hanno partecipato alle operazioni i finanzieri appartenenti al I Gruppo di Catania e al reparto specializzato Compagnia Pronto Impiego rispettivamente impiegati nel garantire la legalità in ambito fiscale e del lavoro e la sicurezza delle operazioni. Sono stati eseguiti controlli sulle attività commerciali, soprattutto per i venditori ambulanti, che hanno permesso di rilevare irregolarità sulla qualità dei prodotti, sulla certificazione dei corrispettivi e pure in materia di lavoro nero.

Dal servizio di polizia economico-finanziaria sono arrivate sanzioni fiscali da un minimo di 2.750 euro ad un massimo di 18.000 euro per 8 venditori ambulanti (quasi tutti abusivi). Si tratta di 7 soggetti per l’omessa installazione del registratore telematico (R.T.) e uno per la mancata trasmissione telematica dei corrispettivi incassati.

I finanzieri del I Gruppo hanno inoltre rilevato che il titolare di un’attività commerciale non rispettava le normative: rilevata la presenza di 6 lavoratori irregolari. Sono state irrogate sanzioni amministrative pari, nel minimo, a 12.700,00 euro. Ulteriori contestazioni in materia di lavoro hanno riguardato la mancata tracciabilità delle retribuzioni. L’impresa è stata segnalata all’Ispettorato del Lavoro di Catania e ai competenti enti per l’applicazione delle sanzioni in materia contributiva ed assistenziale.

La Polizia Locale nei confronti dei titolari dei “banchi” del pesce abusivi ha elevato 16 verbali amministrativi a carico dei trasgressori per esercizio abusivo della vendita di pescato e per occupazione di suolo pubblico sine titulo per 17.615 euro.