Catania: dissesto, Meli, basta cinismo. Promesse da Lega e M5s - QdS

Catania: dissesto, Meli, basta cinismo. Promesse da Lega e M5s

redazione

Catania: dissesto, Meli, basta cinismo. Promesse da Lega e M5s

lunedì 10 Giugno 2019

"Rifiutiamo rassegnazione ed elemosine ma pretendiamo rispetto", mentre dai Palazzi della Politica arrivanno solo "promesse fatue e nessuna iniziativa concreta". "Nessuno spenga la luce"

“Non ci arrendiamo per Catania, piegata da un disastro sociale che chiamano dissesto finanziario del Comune. E non ci arrendiamo per la Sicilia. Non lasceremo che, tra indifferenza e cinismo, si continui a descrivere una terra in agonia, buia e triste”.

Un forte bisogno di riscatto nelle parole della segretario generale della Uil etnea, Enza Meli, nel corso dell’attivo unitario regionale organizzato a Palermo da Cgil-Cisl-Uil in preparazione della manifestazione nazionale “Per la crescita e il lavoro al Sud!”, che si terrà il prossimo 22 giugno a Reggio Calabria.

Parole pronunciate proprio nel giorno in cui Lega e M5s hanno cominciato a fare le prime promesse per Catania.

“Stiamo lavorando – ha detto a Catania il sottosegretario Stefano Candiani a margine di un incontro nella Prefettura etnea – all’emendamento del decreto crescita, che non riguarda solamente Catania, ma una molteplicità di Comuni. E nelle prossimo ore arriverà la soluzione. L’obiettivo è quello di riuscire a coprire e a dare soluzione sul 2019 non solo per gli anni a venire. Abbiamo lavorato tutto il fine settimana con una copertura che è già stata trovata a partire dal 2020. Adesso si tratta di riuscire a trovare la soluzione per 2019”.

“É importante tuttavia – ha aggiunto Candiani – che non ci siano solo risposte dal punto di vista economico ma che ci siano anche le regole che il sindaco Pogliese ha chiesto per poter mettere in condizione Catania e gli altri Comuni che sono nelle stesse condizioni di poter operare recuperando le risorse perché il Comune ha purtroppo una mancanza di introiti. Su questo occorre che via sia una ampia consapevolezza che non sia solamente del ministro dell’Interno e che non sia solamente di una parte del governo”.

“I Comuni hanno bisogno di introitare e laddove fanno fatica a farlo – ha concluso Candiani – bisogna dare loro gli strumenti, come la Tari in bolletta o altre soluzioni simili”.

Intanto la delegazione catanese dei parlamentari nazionali ed europei del Movimento 5 stelle ha reso noto che “È stato istituito un fondo per aiutare le città metropolitane in dissesto, tra cui rientra anche Catania”.

“Siamo riusciti – hanno scritto in una nota – grazie a un un costante lavoro a evitare il collasso definitivo del Comune di Catania grazie alla collaborazione della viceministro Laura Castelli, una soluzione condivisa che eviterà il collasso aiutando Catania non solo con il fondo ma anche con anticipazioni di tesoreria”.

Enza Meli, però, attende fatti e non parole: “ci ribelliamo – ha detto a Palermo – e urliamo ancora la nostra voglia di futuro: Noi siamo vivi. Nessuno spenga la luce”.

“Io come tanti in questa sala – ha detto ancora – vengo da comunità, grandi o piccole poco importa, soffocate dal dolore per la fuga dei giovani, costretti a emigrare dalla mancanza di occasioni di lavoro. Loro sono le prime vittime dei ladri di futuro che stanno sottraendo speranza alla nostra terra. Noi, dunque, rivendichiamo oggi dignità e rispetto per la Sicilia e per il Sud”.

“Non vogliamo elemosine – ha urlato Enza Meli – ma rispetto. Questa è la nostra richiesta e la avanziamo ancora una volta in linea con una grande tradizione sindacale facendo sentire la voce forte e libera del nostro popolo, illuminando la scena con i nostri colori che sono i colori del lavoro”.

“Noi rifiutiamo la rassegnazione – ha aggiunto la segretario territoriale Uil – e vorrei chiarire che nessuno spenga la luce non è soltanto uno slogan, ma la sintesi di una condizione che investe moltissime amministrazioni comunali in dissesto o predissesto”.

“Questa condizione – ha aggiunto – a Catania, per esempio, sta condannando i cittadini a minori servizi e minore assistenza sociale, sta privando di certezze migliaia di lavoratori pubblici e privati, sta rendendo tutti più poveri”.

“Intanto – ha concluso – dai Palazzi della Politica arrivano solo promesse fatue, nessuna iniziativa concreta. Qualcuno forse spera di vederci deboli e divisi dinanzi a questa prova. Perché nessuno è solo, se il sindacato esiste. E i ladri di futuro non prevarranno”.

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