Lavoro, a Catania incontro sulla parità di genere - QdS

A Catania imprenditori a confronto sulla parità di genere

A Catania imprenditori a confronto sulla parità di genere

Salvatore Rocca  |
mercoledì 20 Settembre 2023

A Isola Catania la tavola rotonda “Closing the Gender pay gap” in occasione della Giornata Internazionale dell’uguaglianza retributiva. Urge un cambiamento culturale

CATANIA – L’Organizzazione internazionale del lavoro, nel report 2022, stima che a livello globale nella retribuzione tra uomini e donne vi sia ancora un divario del 20%. In Europa si parla del 13%. Sono numeri che testimoniano come sia lunga, ad oggi, la strada da percorrere verso la parità di genere nel mondo del lavoro, se si considera che, secondo il World Economic Forum, per ottenere l’uguaglianza di accesso alla partecipazione economica saranno necessari ancora 257 anni.

Serve andare oltre, dunque, creando occasioni di confronto con strumenti e best practice e il pieno coinvolgimento delle imprese, così come avvenuto lunedì 18 settembre in occasione della Giornata Internazionale della Parità Retributiva, promossa dalle Nazioni Unite, durante l’incontro Closing the Gender Pay Gap promosso da Isola Catania.

“Differenze nella stessa posizione in azienda”

“Sono percentuali che fanno un po’ paura. In realtà il gap sul costo orario è intorno al 4%, ma anche questo numero è veramente troppo grande perché si riferisce allo stesso inquadramento e alla stessa posizione in azienda”, dichiara Monica Luca, presidente di Confindustria Catania Imprenditoria Femminile. “Perché questa differenza? Vi sono tre elementi fondamentali sotto gli occhi di tutti che alzano il dato fino al 20%. Le donne, spesso, scelgono una tipologia di inquadramento contrattuale part-time per ragioni familiari e personali, con una riduzione di tempo e di retribuzione”.

“Ancora oggi, le donne sono impiegate in comparti di attività dove già di base ci sono dei salari al limite della sopravvivenza. Mi riferisco al mondo del commercio, cura e salute, così come all’estetica. Infine, uomini e donne non partono alla pari, con queste ultime che trovano degli ostacoli che vanno a rallentare la loro corsa. Uno di questi elementi è certamente la maternità che costringe le donne a doversi fermare. Noi di Confindustria femminile vogliamo essere dei garanti e andare a guardare cosa accade nelle aziende in quanto a trasparenza e linearità dei percorsi”.

“Serve un cambiamento culturale”

Per Alessandro Armillotta, co-founder and CEO of AWorld, piattaforma e App a supporto della campagna delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, esiste un “problema culturale” da affrontare. “C’è bisogno di far crescere la nostra consapevolezza”, ma bisogna “farlo insieme, perché se aspettiamo i Governi per fare cambiare le cose”, non accadrà nulla.

“Stereotipi da abbattere”

Importante anche la testimonianza di Claudia Fauzia, presidente dell’associazione Mala Fimmina e responsabile del Sud Italia in Semia Fondo delle Donne. “Nell’indice di uguaglianza di genere, l’Italia occupa il 14esimo posto. Ma le Regioni del Sud Italia hanno un dato peggiore” per quanto riguarda l’uguaglianza nel mondo del lavoro. “Ci sono degli stereotipi di genere ben radicati, ancora oggi alcune mansioni sono viste non per donne e facciamo ancora fatica a definirle al femminile. Oppure, ancora, le donne non sono considerate abbastanza brave per svolgerle. Un’altra conseguenza è il tetto di cristallo: ci sono tantissime donne che non riescono a raggiungere posizioni apicali nelle imprese”, ha aggiunto Fauzia.

Parità di genere, gli esempi delle aziende

Nel corso dell’incontro, moderato da Martina Magnano, hanno preso la parola anche Stefania Farina, Head of Sustainability di AWorld; Lorenzo Imperatrice, CEO e Founder di Ummy; Ciro Strazzeri, CEO Gruppo Strazzeri Società Benefit; Ornella Laneri; Vice-presidente nazionale di Aidda; Giusi Fascetto, Project Manager – Fondazione Manpower Group: Human Age Institute e Remo Rienzi: People & Culture Strategic Partner Sicilia presso UniCredit. Punto focale di questa sessione gli sforzi compiuti dalle aziende per il raggiungimento del gender equality, puntando sulle possibili soluzioni finalizzate ad accelerare i processi di integrazione e di abbattimento delle diseguaglianze sul posto di lavoro.

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