Cominceranno subito dopo la festa di Sant’Agata i lavori per la realizzazione della nuova piazza nell’area dell’ex ospedale Santa Marta, a Catania.
La notizia arriva direttamente dal Comune di Catania, dove si stanno ultimando le ultime procedure per l’apertura definitiva del cantiere.
L’intervento disposto dall’ex presidente della Regione Nello Musumeci, che ha voluto l’abbattimento dell’ex presidio ospedaliero, mira a ridisegnare e valorizzare, oltre a salvaguardandone l’identità, un’area di enorme pregio storico e architettonico che si trova proprio nella parte storica della città, a due passi da via Crociferi e da piazza Dante, con il preciso scopo finale di ristrutturare lo storico palazzo settecentesco del Vaccarini che si trova proprio alle spalle dell’ex presidio demolito, rimasto finora celato agli occhi di cittadini e turisti.
Il progetto che è stato realizzato, in questi ultimi mesi è stato al centro delle critiche nella presentazione della sua prima versione, al punto da essere in parte modificato recependo solo in minima parte quelle che erano alcune delle richieste, in particolare sul verde pubblico.
Restano ancora alcune divergenze ma la procedura dovrebbe andare avanti senza ulteriori colpi di scena.
Le procedure per l’aggiudicazione dell’appalto si sono protratte nei mesi, ma finalmente a dicembre si è tenuta l’ultima fase dell’iter. Era stato il Drt Sicilia, servizio del Genio civile di Catania, ad aver avviato le procedure di gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione della piazza. Lo scorso 6 dicembre si è tenuta la procedura per l’apertura delle buste per l’affidamento dei lavori per un importo di 1.252.970,09 euro, mentre l’intervento complessivo ha un costo di 1,7 milioni.
Il tempo previsto per l’ultimazione dell’opera dall’apertura del cantiere è di 350 giorni, poco meno di un anno.
Una volta ultimata la piazza, un capitolo a parte riguarderà il recupero del pregevole e enorme edificio del Vaccarini che dovrà ospitare i nuovi uffici della Sovrintendenza.
Su questo punto non ci sono ancora novità, ma visti i tempi e le procedure c’è da giurare che non sarà questione di poco tempo.
Alcuni anni fa, quando si decise di dismettere l’ex Santa Marta l’allora governo Musumeci si chiese cosa poteva essere realizzato nell’ex edificio. Si parlò in un primo tempo di destinare l’edificio a uffici, ma fu lo stesso Musumeci a intervenire, decidendo di puntare, invece, sulla valorizzazione e la riqualificazione di un quadrilatero di quasi 4.000 metri quadrati, in un’area del centro storico fra le più interessanti, per la vicinanza con l’ex monastero dei Benedettini, la chiesa di San Nicolò la Rena, la Torre del Vescovo, le Mura di Carlo V e l’ex ospedale Vittorio Emanuele, destinato dal precedente governo regionale a ospitare il Museo dell’Etna e un campus universitario.
La notizia dell’apertura del cantiere e l’avvio dei lavori è stato bene accolto dagli abitanti della zona.
Poco tempo fa l’area della demolizione del Santa Marta era diventata una discarica a cielo aperto.
I responsabili avevano anche appurato che la recinzione del cantiere era stata divelta per alcuni metri dal lato di via Bambino e all’interno erano stati gettati rifiuti e persino la carcassa d un motorino, probabilmente rubato e lì smontato.
Testimonianza di un degrado che sembra non lasciare scampo a questa città che vanta un patrimonio del barocco ammirato da tutto il mondo.
Giuseppe Bonaccorsi