Con circa 1.800 vaccini Catania si conferma la prima città in Italia ad avere attivato un vero e proprio hub vaccinale per i cittadini senza fissa dimora e indigenti. Ieri il PalaSpedini ha chiuso un mese di questa iniziativa voluta dalla Presidenza della Regione Siciliana e dall’Assessorato della Salute, coordinata dall’ufficio del commissario per l’emergenza Covid di Catania in collaborazione con Comune, Asp, Croce Rossa.
Un’attività intensa pensata per non lasciare indietro nessuno, andare incontro ai più fragili, avvicinare i vaccini alle persone, soprattutto laddove potrebbero sussistere maggiori difficoltà.
“Come una catena di montaggio è stato un lavoro di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti che ha dispiegato energie e sinergie, dimostrando la professionalità del personale sanitario, la capacità di coordinamento delle istituzioni e soprattutto la generosità dei volontari che si sono spesi con totale abnegazione per garantire un servizio risultato efficientissimo, seppure in condizioni non facili, visto anche il caldo del periodo”. Così il commissario Pino Liberti ha commentato la fase conclusiva del centro vaccinale, incontrando il presidente del comitato della Cri di Catania, Stefano Principato, e tutto il personale impiegato, “anima e ossatura – ha detto – di questo eccezionale lavoro che ha dato un contributo fondamentale alla campagna vaccinale che non intende fare discriminazioni”.
Di fronte alla salute – ha aggiunto Liberti – non ci sono cittadini di serie A e di serie B: le scelte individuali legate al vaccino implicano una responsabilità che impatta sulla collettività. Fin quando l’impegno per immunizzare la popolazione non sarà supportata da una corretta informazione, i risultati saranno parziali. Quanto è stato creato nel cuore del quartiere di Cibali, in un sito nato per attività sportive, è la dimostrazione che insieme si possono raggiungere obiettivi importanti e che, come nello sport, il gioco di squadra, a tutti i livelli, è imprescindibile se si vuole vincere”.