Ufficialmente era un centro massaggi, ma di fatto – pagando tra cinquanta e settanta euro – era possibile usufruire di un servizio con “happy ending” finale per un totale di trenta minuti. Quella che era a tutti gli effetti una struttura a luci rosse è stata quindi sequestrata in via Francesco Guardione dalla Polizia di Palermo, che ha denunciato la titolare cinese di 35 anni per esercizio di attività di prostituzione e di favoreggiamento della prostituzione, aggravati dall’aver commesso il fatto avvalendosi di dipendenti.
A fare scattare le indagini della sezione Criminalità straniera e prostituzione della Squadra mobile di Palermo, sono state alcune incongruenze nei documenti presentati dalla donna all’ufficio Immigrazione per il rinnovo del permesso di soggiorno. A confermare il sospetto degli investigatori che dietro l’attività di centro massaggi si nascondesse una casa d’appuntamenti è stata la presenza su siti specializzati di incontro di diverse inserzioni pubblicitarie riconducibili proprio alla struttura, corredate da fotografie di donne orientali con abiti succinti e ritratte in pose seducenti e provocatorie.
Da tempo gli agenti, inoltre, tenevano sotto controllo l’ingresso del centro, registrando il continuo viavai di
clienti, tutti fermati all’uscita e costretti dall’evidenza dei fatti ad ammettere la consumazione di prestazioni sessuali. Al cliente veniva proposto un massaggio al costo di trenta euro, tariffa che arrivava sino a settanta euro se avesse effettuato “l’happy ending” finale, per un totale di trenta minuti.
Il locale era illuminato esclusivamente da luci soffuse e all’interno c’erano complessivamente tre sale massaggi, mentre alla parete vicino a porta d’ingresso erano affissi alcuni volantini con l’elenco della tipologia dei massaggi praticati e il relativo prezzo. Non erano esposte, invece, né sono state esibite dalla titolare, le prescritte autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’attività di centro benessere per la cura del corpo (Scia comunale e Scia sanitaria), l’attestazione professionale di estetista/massaggiatore e la tabella con gli orari lavorativi. Per il “servizio speciale” erano state assunte almeno due dipendenti, con contratti da commesse di negozio. L’immobile utilizzato è stato sequestrato.