I bonus edilizi, in particolare il Superbonus 110, secondo l’Istat hanno inciso notevolmente nel calcolo del rapporto deficit/Pil italiano nel 2022. Secondo l’istituto di statistica, il dato si è attestato all’8% contro le stime della Nadef del 5,6%.
Il buco causato dai bonus edilizi e dal ricalcolo dei crediti d’imposta cedibili sarebbe responsabile del deficit 2022 all’8%. Nel 2021 disavanzo al 9% contro il 7,2% scritto nei documenti ufficiali di finanza pubblica. Dal debito invece arriva una buona notizia: l’anno scorso si è chiuso con un passivo al 144,7% del Pil, un punto sotto il livello previsto dal programma del governo, proprio grazie alla crescita un po’ più vivace delle attese.
Il ministero dell’Economia, intanto, prepara un piano per salvare le imprese travolte dalla crisi. Ma dall’opposizione parlano di retromarcia. “Il Mef prende atto delle decisioni degli istituti di statistica indipendenti che mettono un punto fermo sulla vicenda contabile, i riflessi sul bilancio dei bonus edilizi e delle cessioni dei crediti introdotti a decorrere dal 2020. Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme”.
Da via XX Settembre sottolineano. “La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat. Parimenti il governo è al lavoro con tutti i soggetti interessati per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate nei loro impatti al momento della loro introduzione”.
Il governo pensa alle contromisure per mitigare il caos Superbonus e dall’opposizione arriva l’attacco: “Il Governo sta preparando l’ennesima retromarcia, questa volta sul Superbonus, per consentire la cedibilità dei crediti per gli incapienti, le case popolari, le onlus e per il pacchetto relativo al Sismabonus. Nel mentre, Istat ha confermato che il Superbonus e più in generale la cessione dei crediti fiscali sono da considerare ‘pagabili’, hanno quindi un effetto sul deficit per gli anni dal 2020 al 2022, ma non hanno ricadute sul debito pubblico e soprattutto non intaccano gli esercizi futuri. Anzi, secondo l’Istat il rapporto debito/PIL nel 2022 si attesta al 144,7% contro il 149,8% del 2021. Il dato è migliore delle stime della Nadef che indicavano per lo scorso anno un debito al 145,7% del Pil, questo nonostante il ricalcolo del deficit”. A sottolinearlo è il senatore M5S, Stefano Patuanelli.
“Il grande buco che ha sfasciato i conti pubblici, dunque, non è mai esistito – sottolinea Patuanelli -. E, considerando la relazione sul debito pubblico, non ci sarebbe mai stato in ogni caso. Sappiamo già cosa tuttavia succederà da qui a breve, ovvero che il Governo sosterrà a reti unificate che quei brutti e cattivi del Movimento 5 Stelle hanno sfasciato i conti pubblici. Sanno anche loro che è solo grazie a noi se il Paese ha conosciuto due anni di crescita del pil come non si vedeva da decenni e che, soprattutto, le finanze sono ben salde nonostante la devastante crisi legata alla pandemia. Arginata proprio grazie alle misure espansive adottate nel Governo Conte 2”.