Arrestato e scarcerato Carmelo Chiaramonte, che sperimentava "gli aspetti terapeutici tramite la somministrazione alimentare come terapia del dolore nei malati oncologici". L'avvocato, si spiega così la coltivazione della marijuana
“Il giudice ha immediatamente rimesso in libertà lo chef Carmelo Chiaramonte e ha ritenuto non sussistenti gli indizi di colpevolezza in riferimento alla commercializzazione degli alimenti addizionati, destinati a tutt’altra finalità”.
Con questa nota Rita Faro, avvocato di Carmelo Chiaramonte, 50 anni, di Modica, arrestato dai Carabinieri a Trecastagni (Catania) perché trovato in possesso di canapa indiana, ha reso noto che lo chef ha svolto in questi anni “con l’approccio sperimentale e innovativo a tutti noto e ampiamente documentato dalla rassegna stampa che copre tutta la sua carriera, importanti studi su origine e proprietà degli alimenti, approfondendo anche le loro proprietà benefiche e terapeutiche”.
E lo dimostrerebbe nell’ultimo anno “la partecipazione a numerosi convegni nazionali e internazionali sul tema, con specifico riferimento ai regimi alimentari dei malati oncologici”.
“Proprio in questo contesto – si legge nella nota dell’avvocato – lo chef Chiaramonte ha approfondito, in linea con un filone di ricerca internazionale non certo sconosciuto al dibattito pubblico, medico, sociale e politico, gli aspetti relativi all’effetto terapeutico della cannabis come terapia del dolore e in particolare gli aspetti legati agli effetti della sostanza tramite la somministrazione alimentare”.
“Viene così spiegata – conclude la nota – la coltivazione della cannabis e la preparazione di alimenti con la sostanza suddetta, destinati unicamente all’utilizzo e alla sperimentazione personale ma non alla cessione a terzi.
Chiaramonte aveva detto ai Carabinieri di considerarsi un “consulente agroalimentare della cucina mediterranea del terzo millennio” e di operare nel settore gastronomico alla ricerca di nuovi gusti e aromi.
Durante le perquisizioni i militari hanno sequestrato due piante di marijuana alte due metri e mezzo, di mezzo chilo di infiorescenze di canapa indiana e di vino e barattoli di olive, caffè e tonno aromatizzati alla cannabis.