Cibo a domicilio, Marano (M5s), “Incomprensibile il divieto” - QdS

Cibo a domicilio, Marano (M5s), “Incomprensibile il divieto”

Raffaella Pessina

Cibo a domicilio, Marano (M5s), “Incomprensibile il divieto”

mercoledì 15 Aprile 2020

Sicilia prima regione del Sud per attività di asporto, quasi 4.500. La deputata grillina attacca Musumeci: “Una decisione che mortifica il comparto”.

PALERMO – È polemica tra Governo regionale e opposizione per le misure considerate “troppo restrittive” del Presidente della Regione Musumeci per il contrasto all’epidemia Coronavirus.

È stata firmata infatti una nuova ordinanza che sarà in vigore fino al 3 maggio e che di fatto recepisce le disposizioni previste dall’ultimo Dpcm del 10 aprile 2020 sull’emergenza Coronavirus, come ad esempio la riapertura di cartolibrerie, librerie e e negozi di abbigliamento per neonati e bambini, ma allo stesso tempo proroga in Sicilia misure più restrittive.

Musumeci ha confermato la chiusura dei negozi di generi alimentari la domenica e nei giorni festivi (come avvenuto per Pasqua e pasquetta), il divieto di attività motoria e di passeggiate con i figli anche nei pressi della propria abitazione e ribadisce l’obbligo (soft) della mascherina. Il divieto domenicale e festivo si applica anche ai servizi di consegna a domicilio, fatta eccezione per i farmaci, per i prodotti editoriali e per i combustibili per uso domestico e per riscaldamento. A seguito del provvedimento del Premier, il Viminale ha inviato una circolare a tutti i Prefetti, chiedendo la applicazione di quanto contenuto nell’ultimo Decreto in cui si segnala tra l’altro che “si continuano ad applicare le misure di contenimento più restrittive adottate dalle Regioni, anche d’intesa con il Ministro della salute, relativamente a specifiche aree del territorio regionale (Art. 8 comma 3).
Due giorni nuova ordinanza del Presidente Musumeci che rafforza le misure restrittive, ma applicandole a tutto il territorio regionale e non solo alle cosiddette “zone rosse”.

Il documento ha scatenato le proteste da parte di Jose Marano del Movimento Cinquestelle, che è intervenuta per commentare l’ordinanza di Musumeci, che proibisce l’attività di consegna del cibo a domicilio nella giornata di domenica. Per l’esponente pentastellata si tratta di un divieto incomprensibile che penalizza l’intero comparto che sta cercando di resistere alla attuale crisi economica determinata dalla pandemia.

“È davvero incomprensibile la ratio del provvedimento del governo regionale – ha detto Marano – Un provvedimento che, vietando la domenica per le consegne di cibo a domicilio, penalizza bar, pasticcerie, pizzerie e paninerie che cercano di lavorare e che hanno compiuto tanti sforzi per adeguarsi e restare sul mercato. La Sicilia, tra l’altro, è la prima Regione del Mezzogiorno per le attività d’asporto, quasi 4500, e così il governo Musumeci penalizza 4500 imprenditori e tanti nuovi lavoratori che hanno trovato impiego nel trasporto di cibo a domicilio”. “Già risultava poco comprensibile la scelta di vietare il trasporto del cibo a domicilio per Pasqua e Pasquetta. Questo ennesimo provvedimento non trova alcuna giustificazione: perché il resto della settimana è consentito e soltanto la domenica no? Non si capisce la ratio e invitiamo il presidente a rivedere la sua scelta: non possiamo mortificare un intero settore che con fatica si è adeguato a stretto giro”, ha concluso la deputata.

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