PALERMO – “Il Coronavirus rischia seriamente di mandare in default gli enti locali siciliani, a causa dei minori incassi che si avranno dalle tasse e dai servizi a domanda individuale e delle maggiori spese per proteggere i cittadini: nel Decreto Cura Italia c’è poco o niente, mentre serve un intervento immediato della Regione e del Governo nazionale o anche i Comuni saranno costretti a fermarsi”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal Sicilia.
“La crisi profondissima che sta colpendo famiglie e attività economiche avrà inevitabili conseguenze sugli enti locali, così come il blocco del turismo e di gran parte delle attività produttive – spiegano Badagliacca e Scaglione – è facile prevedere incassi in picchiata dalle imposte di soggiorno, dalla Tosap, dalla tassa sulla pubblicità, dall’addizionale Irpef, per non parlare di chi avrà difficoltà anche a pagare la Tari che finanzia l’intero ciclo dei rifiuti. I Comuni saranno costretti a riscrivere tutti i bilanci di previsione, considerando il taglio inevitabile che dovranno subire le voci in entrate dai servizi a domanda individuale, come musei e impianti sportivi, ma anche dalle multe. Una situazione allarmante, a Palermo come nel resto dell’Isola, che mette a serio rischio la tenuta economica dei Comuni e per la quale serve un immediato intervento da parte della Regione e dello Stato con azioni coraggiose”.