Con inquinamento e cambiamenti climatici sempre più virus - QdS

Con inquinamento e cambiamenti climatici sempre più virus

Rosario Battiato

Con inquinamento e cambiamenti climatici sempre più virus

martedì 04 Febbraio 2020

Uno scenario a tinte fosche esce fuori da una ricerca pubblicata sulla rivista “The Lancet”. Secondo gli esperti è necessario ridurre le emissioni di CO2 fossile di almeno il 7%

PALERMO – Uno scenario apocalittico è quello che si sta preparando per le future generazioni. Senza il rispetto dell’obiettivo dell’Accordo sul Clima di Parigi ratificato da tutti i Paesi, il destino è segnato e i futuri abitanti del pianeta Terra saranno sconvolti dall’innalzamento delle temperature, dalla moltiplicazione delle malattie causate dalle favorevoli condizioni per la rapida diffusione dei batteri, dalla minore resa dei campi agricoli, dall’aumento delle morti premature a causa dell’inquinamento atmosferico e da una serie di altri pericolosi fattori correlati. Lo dice una ricerca della prestigiosa rivista The Lancet dal titolo “The Lancet Countdow on Health and Climate Change” che ha coinvolto 120 esperti di 35 istituzioni di tutto il mondo, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la Banca Mondiale, il University College di Londra e l’Università di Tsinghua.

DENUTRIZIONE
I cambiamenti climatici condurranno i neonati del prossimo futuro ad essere maggiormente soggetti alla malnutrizione, dal momento che la crescita delle temperature degli ultimi anni ha fatto fare salti indietro, nel corso dei tre decenni passati, al potenziale di resa del mais (-4%), frumento (-6%), soia (-3%) e riso (-4%), determinando, di conseguenza una crescita dei prezzi degli alimenti basati su questi cereali.

MALATTIE INFETTIVE E MORTI PREMATURE
Nel corso del 2018, il clima ha favorito la diffusione di batteri, causa di gran parte delle malattie diarroiche e delle infezioni da ferite a livello globale. I futuri cittadini avranno un’adolescenza particolarmente tormentata, perché l’impatto dell’inquinamento atmosferico continuerà a peggiorare, accrescendo la tendenza dei morti per cause relative alle emissioni. Già nel 2016, si sono registrati poco meno di 3 milioni di morti, circa 440 mila solo per il carbone. Sembra paradossale, eppure il carbone – tra l’altro il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, di recente approvato, ne prevede appunto la cessazione tra il 2023 e il 2025 – è continuato a crescere a livello globale, determinando, in termini di approvvigionamento energetico, un valore positivo che, dal 2016 al 2018, è stato dell’1,7%.

EVENTI METEO ESTREMI
In questo quadro disastroso non mancheranno, come già anticipato in questi ultimi anni, gli eventi meteorologici estremi, con 152 dei 196 paesi che hanno registrato un aumento delle persone esposte agli incendi e un record nel 2018 di 220 milioni di persone oltre i 65 anni esposte alle ondate di calore (63 milioni in più rispetto al 2017).

LA SOLUZIONE
Il cammino tracciato a Parigi avrebbe senso soltanto con l’impegno di tutti Paesi del globo e permetterebbe ai bambini nati oggi di ricevere un mondo più sano: il taglio del 7,4% all’anno delle emissioni di CO2 fossile dal 2019 al 2050, limiterà il riscaldamento globale congelando la crescita delle temperatura ad appena 1,5 gradi centigradi.

LA SICILIA IN EMERGENZA
In questo quadro globale a tinte fosche, i bambini siciliani non potranno certo dirsi fortunati, dal momento che nel corso degli ultimi dieci anni si sono registrati ben 59 eventi estremi e 51 vittime.

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