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Coldiretti: Consiglio Stato su canapa potrebbe salvare filiera

Coldiretti: Consiglio Stato su canapa potrebbe salvare filiera

Che vale oggi mezzo miliardo e occupa 30mila persone

Roma, 13 nov. (askanews) – La decisione del Consiglio di Stato di rimettere alla Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) la norma sulla compatibilità del divieto sulle infiorescenze di canapa potrebbe essere un passo importante per salvare una filiera che vale oggi mezzo miliardo di euro, con tremila aziende agricole e trentamila posti di lavoro e che nel corso degli anni ha acquisito un peso importante per il rilancio delle zone interne. Così la Coldiretti commentando gli esiti del ricorso presentato dall’associazione Canapa Sativa Italia (Csi).

Al centro della contesa la parte dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza che vieta “importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati”, ed esclude la vendita di prodotti contenenti le infiorescenze, come creme, oli essenziali, resine.

“Vietare l’uso delle infiorescenze anche se non destinate all’uso ricreativo va di fatto – spiega Coldiretti – ad equiparare la canapa a una sostanza illegale, nonostante l’assenza di effetti psicotropi e stupefacenti grazie ad un livello di thc inferiore allo 0,3%”. Proprio la lavorazione delle infiorescenze rappresenta infatti la parte più consistente del reddito dei produttori di canapa, e “pertanto impedirne ogni utilizzo significa azzerare di fatto la filiera, mentre nel nostro Paese continuerebbe ad essere consentita la vendita degli stessi prodotti provenienti dall’estero”.