Roma, 11 nov. (askanews) – La proposta di bilancio avanzata dalla Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen “avrà l’effetto di affamare l’Europa, rendendola sempre più dipendente dalle importazioni. Una mossa pericolosa e irresponsabile in un momento in cui tutte le grandi potenze mondiali stanno investendo sull’agricoltura per garantire ai propri cittadini la sovranità alimentare e, con essa, la sicurezza degli approvvigionamenti di cibo”. A denunciarlo è Coldiretti, che ha inviato un documento a tutti gli europarlamentari alla vigilia della discussione al Parlamento europeo sul Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, nel quale la presidente della Commissione Ue ha avanzato una nuova proposta che assume “i contorni della classica ‘toppa peggiore del buco’”.
La revisione del regolamento sul Fondo Unico, con cui la Commissione “tenta di attenuare la mole di critiche ricevute da Parlamento, governi e rappresentanze economiche e sociali”, per Coldiretti “appare completamente inadeguata. Oltre al fatto che le risorse rese disponibili restano insufficienti, l’assegnazione di un budget aggiuntivo alla Pac sarà solo nominale: i fondi saranno infatti destinati alla realizzazione di ‘piani integrati territoriali’, accendendo la competizione tra settori e sottraendo risorse dirette agli agricoltori”.
“Siamo in mobilitazione permanente da tempo – dichiarano il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo – perché stiamo assistendo, da parte della Von der Leyen, all’ennesimo tentativo di affossare la nostra agricoltura. Con la rinazionalizzazione dei fondi della Pac si sancisce la fine della prima, più grande e più identitaria politica comune dell’Unione Europea. Si tratta di un colpo mortale all’idea stessa di Europa”.
Per questo Coldiretti chiede al Parlamento europeo di “respingere questa proposta per il futuro delle aziende di tutto il continente. La Von der Leyen – proseguono – sembra non comprendere che il taglio del 20% delle risorse destinate agli agricoltori andrà a colpire tutti gli europei. Si passerà infatti dal 30-35% al 14% di un bilancio che, al contrario, crescerà fino a 2.000 miliardi di euro. Una scelta dietro la quale si nasconde la volontà di deresponsabilizzare la Commissione, ribaltando sugli Stati membri la gestione di risorse sempre più rigide e frammentate, in un bilancio intoccabile che vincolerà l’Europa per i prossimi sette anni”.
Secondo Coldiretti serve ora un’immediata inversione di rotta, colmando il taglio delle risorse per gli agricoltori e restituendo fondi destinati al sostegno delle imprese agricole, non a piani e misure generiche e non identificabili.
La speranza è il Parlamento europeo prosegua a sua battaglia spengano di fronte a questa mossa della Commissione e che i capi di governo e il Consiglio Ue “respingano questo tentativo di ridurre l’Unione a una baracca di tecnocrati”, conclude Coldiretti.

