Emozione pura, impossibile che diventa realtà: impresa. A Valencia, Francesco Bagnaia ha completato il suo capolavoro, un’opera d’arte dal valore inestimabile che rimarrà scolpita nella storia del motociclismo.
“Pecco” è il nuovo campione del mondo MotoGP.
Sembra incredibile dirlo, considerando soprattutto il distacco abissale di 91 punti che lo separava da Fabio Quartararo al termine del Gran Premio di Germania al Sachsenring.
Una missione insperata, ai limiti dell’irreale, con le male lingue già scatenate e pronte a bruciare l’ennesimo talento delle due ruote.
Il numero 63, tuttavia, non si è mai dato per vinto, elevandosi a esempio per chi ama le corse e le moto.
Bagnaia ha dimostrato, coi fatti, che con umiltà, costanza e determinazione non esistono limiti ed anche scalare l’Everest è possibile.
Che imparare dai propri errori è fondamentale per migliorarsi ed evitare di ripeterli quando non è più ammissibile sbagliare.
Pecco ha vinto per tutti e con tutti, fiancheggiato in ogni istante della stagione dalla fidanzata Domizia, sempre in preghiera nel box tra speranza e tensione, dalla sorella Carola, voluta nel team come spalla fidata con cui confidarsi e confrontarsi nei momenti neri, dalla formidabile squadra Rossa con in testa l’imperscrutabile Paolo Ciabatti e lo scatenato Davide Tardozzi. Ma, soprattutto, ha trionfato in sella al suo bolide, quella Ducati Desmosedici vanto del made in Italy, forgiata e curata in ogni minimo dettaglio dal genio di Gigi Dall’Igna.
Francesco, da Torino, 25 anni, amante della cucina, dei kart e della Juventus, è entrato nella storia del Motomondiale, sulla scia delle due leggende più luminose: Giacomo Agostini e Valentino Rossi.
Come “Ago” e la sua MV Agusta, 50 anni dopo quel 1972, è il primo italiano a vincere su moto italiana.
Dopo Vale, suo mentore e amico speciale, riporta il titolo iridato nel Belpaese interrompendo un digiuno che durava addirittura dal 2009.
Per tutto lo sport italiano, sì, oggi è davvero un giorno bellissimo: Pecco Bagnaia e la sua Ducati festeggiano sul tetto del mondo.