Come trattare la carenza di ferro con la celiachia - QdS

Come trattare la carenza di ferro con la celiachia

redazione

Come trattare la carenza di ferro con la celiachia

giovedì 25 Febbraio 2021

Il professore Andrea Busalacchi, docente a contratto presso l’Università di Palermo e Catania e titolare di Farmacia Naurra, a Casteldaccia spiega in che maniera trattare l’anemia da carenza di ferro, anche quando si è celiaci, utilizzando il ferro bisglicinato.

La celiachia è una patologia legata all’intolleranza al glutine, una proteina presente nel frumento e in altri cereali come: segale, farro, orzo, farro verde, monococco, farro di cocco, kamut e triticale. Il professore Andrea Busalacchi, docente a contratto presso l’Università di Palermo e Catania e titolare di Farmacia Naurra, a Casteldaccia spiega in che maniera trattare l’anemia da carenza di ferro, anche quando si è celiaci, utilizzando il ferro bisglicinato.

Chi è affetto da questa patologia se ingerisce del glutine ha come conseguenza una reazione avversa che comporta numerosi danni a carico della parete intestinale, in primo luogo, e se protratta nel tempo, danni a livello sistemico con una manifestazione di sintomi diversi da soggetto a soggetto. Quindi si possono avere: anemia; gonfiore addominale e diarrea; stanchezza cronica; Iponutrizione e perdita di peso (non sempre); dermatite erpetiforme

Durante tale reazione, le pareti intestinali danneggiate non espletano al meglio le loro funzioni, una fra queste l’assorbimento del FERRO, elemento indispensabile per la salute del nostro organismo perché il ferro è fondamentale nel trasporto dell’ossigeno in tutti i nostri tessuti, portando ad una serie di sintomi sotto elencati: debolezza; pallore; irritabilità; emicrania; insonnia; respiro corto; dolore toracico; vertigini e/o capogiri; mani e piedi freddi; unghie e capelli fragili; tachicardia; scarso appetito; formicolìo alle gambe.

Molte volte celiachia e anemia “sideropenica”, cioè la carenza di ferro nell’organismo,  vanno molto spesso di pari passo, e in questo particolare caso una alimentazione ricca in ferro non sempre è la soluzione più adeguata (per intenderci, mangiare molta carne al sangue o lenticchie). Perché, trovandoci in una situazione di danno intestinale, i meccanismi deputati all’assorbimento del ferro non funzionano correttamente. Ma vediamo quali sono questi meccanismi: sistema EME e sistema DMT1. Questi sistemi sono deputati all’assorbimento di 2 diverse tipologie di ferro. Il sistema EME si occupa di trasportare il ferro contenuto nell’emoglobina che introduciamo tramite alimenti di origine animale (ovvero quando mangiamo carne e derivati).

Invece, il sistema DMT1  è altresì deputato all’assorbimento del ferro minerale, contenuto soprattutto a livello vegetale (ovvero legumi, verdure e derivati, ma anche acqua). Questa via di assorbimento del ferro, strizza l’occhio alla Vitamina C, utile nel rendere il ferro minerale, più facilmente assorbibile (tale considerazione non vale per il ferro animale, quindi per intenderci, spruzzare del limone sulla fetta di carne sperando di assorbire meglio il ferro, è solo una diceria popolare).

In molti soggetti, a prescindere dalla condizione di Celiachia, questi meccanismi non
riescono a funzionare in modo corretto, causando condizioni di Anemia cronica che perdura nel tempo, e
nonostante l’introduzione di cibi ricchi in ferro, non riescono a risolvere la
loro problematica.

La scienza medica, ha sviluppato una particolare forma di ferro che per
la sua struttura o forma, non viene assorbito dai 2 sistemi sopra descritti, ma
viene assorbito da un terzo sistema, ossia il
trasportatore degli
aminoacidi. Gli
aminoacidi sono frammenti proteici che di norma, anche in condizioni di
infiammazione o danno intestinale, sono assorbiti in modo efficiente. Dunque,
mettendo insieme queste informazioni è stata sviluppata una forma di ferro,
chiamata FERRO BISGLICINATO, in cui tale elemento è racchiuso fra 2 frammenti
proteici (glicina).

Per cui nei soggetti che soffrono di Anemia sideropenica (da carenza di ferro) e Anemia sideropenica provocata dalla Celiachia oppure nei soggetti che da poco hanno scoperto di essere celiaci o che essendo celiaci hanno introdotto accidentalmente del glutine è consigliabile l’utilizzo di questa tipologia di Ferro, al fine di migliorare la loro condizione di assorbimento e consentire all’organismo una ripresa più rapida.

Questa nuova molecola oltre ad offrire tali vantaggi, elimina tutti quei
fastidiosi effetti avversi che comporta l’assunzione di molte altre molecole a
base di ferro CLASSICO, ovvero cattivo sapore in bocca,  dolori addominali, feci eccessivamente scure che
rendono il loro utilizzo non sostenibile per lunghi periodi di tempo.

Vi starete sicuramente
chiedendo qual è la durata di assunzione di un prodotto a base di FERRO
BISGLICINATO (nelle dosi riportate nel foglietto illustrativo), secondo il
dottore Busalacchi  ne consiglia
l’utilizzo per almeno 3 mesi nelle condizioni di Celiachia o danno da glutine,
mentre nelle forme croniche di Anemia sideropenica, potrebbe essere necessario
ripetere i 3 mesi, almeno 2-3 volte l’anno.

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