Comiso, fischietti contro Salvini… che suona il citofono ai Tunisini - QdS

Comiso, fischietti contro Salvini… che suona il citofono ai Tunisini

redazione web

Comiso, fischietti contro Salvini… che suona il citofono ai Tunisini

domenica 26 Gennaio 2020

Flash mob organizzato in piazza Fonte Diana dal responsabile della moschea Zouhair Amor, "siamo spacciatori di cultura e lavoro". La sindaco Schembari, "da docente ho avuto ragazzi tunisini o algerini tra i miei studenti migliori"

Il responsabile della moschea di Comiso (Ragusa), Zouhair Amor, è stato protagonista della manifestazione di protesta svoltasi stamattina in piazza Fonte Diana, davanti al Municipio, per stigmatizzare il comportamento del capo della Lega Nord Matteo Salvini, che ha citofonato a una famiglia di tunisini, chiedendo se fossero degli spacciatori.

“Noi immigrati siamo spacciatori, è vero – ha commentato, ironicamente, Zouhair Amor – ma spacciatori di cultura, spacciatori di lavoro. Viviamo in Italia e, come tutti gli italiani, diamo il nostro contributo alla vita di questo Paese. Con il nostro lavoro, contribuiamo all’economia, con la nostra cultura, diamo il nostro contributo per una società più equa, più giusta, che viva la tolleranza e il dialogo tra culture diverse”.

Amor, che guida la moschea insieme all’Imam, Habib Trabelsi, è anche responsabile del centro culturale “Ar – Ahman” e ha pensato a
“una manifestazione pacifica” contro il razzismo nei confronti dei migranti.

“Siamo grati – ha aggiunto – al Paese che ci ha accolto e qui diamo il nostro contributo positivo per la crescita dell’Italia. Silenziosamente, fin quando possiamo. Ma oggi abbiamo portato anche i nostri striscioni e i nostri fischietti. Sappiamo che Salvini non li gradisce”.

“Noi viviamo qui da venti o trent’anni, viviamo in questa città e la amiamo – ha detto ancora Zouhair Amor – i nostri figli sono nati qui, qui frequentano la scuola e sono cresciuti, qui hanno iniziato a lavorare e qui continueranno a vivere. Noi viviamo serenamente e diciamo no ad ogni sentimento di odio. Non ci occupiamo di politica, ma vogliamo lanciare un messaggio forte di concordia. Siamo spacciatori di cultura, della nostra e di quella del paese che ci accoglie, siamo spacciatori di economia, perché diamo il nostro contributo all’economia di questo paese. Domani saremo al lavoro e saremo spacciatori di arance, di ortaggi”.

Presenti alla manifestazione il sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, ed alcuni consiglieri comunali di Pd, Articolo 1, M5s, Cento Passi e di vari gruppi politici ed associazioni cittadine.

“Io non faccio distinzioni – dice il sindaco – fra i miei concittadini sulla base di idee politiche, credo religioso o provenienza: avevo promesso che sarei stata il sindaco di tutti gli abitanti di Comiso, dei cittadini di buona volontà e cerco il più possibile di assomigliare a questo ideale”

“A Comiso – ha aggiunto – , città in cui tradizionalmente l’immigrazione dal Maghreb è avvenuta per nuclei familiari, integrazione non è un’utopia: l’integrazione è avvenuta nei fatti, giorno per giorno, tra i banchi di scuola, tra vicini di casa. E nessuna tensione vorrei che sconvolgesse mai questa pacifica e costruttiva convivenza”.

“Io sono stata una docente – ha aggiunto – e ho avuto ragazzi tunisini o algerini tra i miei studenti migliori. Oggi sono all’università, o lavorano. Le mie figlie sono andate a scuola insieme a ragazzi che si chiamano Salem, Nadir, Saif. Tutto questo è una ricchezza”.

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