PALERMO – Un nuovo, significativo, passo in avanti per la trasformazione urbanistica e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie dismesse o di futura dismissione di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane ricadenti sul territorio palermitano. Facendo seguito al Protocollo d’intesa stipulato il 28 novembre dello scorso anno tra FS Sistemi Urbani e la Regione Siciliana, la Giunta comunale del capoluogo siciliano, presieduta dal sindaco Roberto Lagalla, ha approvato un analogo documento finalizzato a favorire gli interventi in questione.
Come spiegato dal Comune, il protocollo attua le strategie della Rfi Spa, in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi strategici della politica delle infrastrutture e della mobilità definiti dal Mit. In questo scenario, anche Palermo, attraverso il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), persegue il miglioramento dell’integrazione tra lo sviluppo del sistema della mobilità e l’assetto e lo sviluppo del territorio (insediamenti residenziali e previsioni urbanistiche di poli attrattori commerciali, culturali, turistici), nonché il miglioramento della qualità dello spazio stradale e urbano. Anche le linee guida del Piano urbanistico generale (Pug), approvate dalla Giunta comunale il 15 dicembre del 2023, individuano esplicitamente l’ambito strategico della mobilità e infrastrutture sostenibili, come uno dei quattro ambiti di sviluppo connessi alle politiche di rigenerazione urbana. Non soltanto potenziamento infrastrutturale, ma anche definizione di politiche di sostenibilità e integrazione tra mobilità privata, condivisa e collettiva, anche nella logica dell’apertura metropolitana verso la Sicilia più occidentale.
Tornando al protocollo, esso agisce sulle aree ferroviarie dismesse e di futura dismissione, che vengono identificate come importanti occasioni di interventi di rigenerazione urbana presenti sul territorio comunale. Tra esse figurano l’area dell’ex scalo merci di via Emanuele Notarbartolo, nei pressi della Stazione FS dell’anello ferroviario Notarbartolo (considerata come intervento prioritario e pilota); l’area Sampolo dell’ex scalo merci collocati in via Duca della Verdura; l’area afferente alla Stazione Centrale di Palermo; l’area afferente alla fermata FS di Palermo Lolli; il compendio immobiliare costituito da aree e fabbricati siti in via Mario Cutelli e via Scipione Li Volsi, tra via Tenente Giovanni Ingrao e via Filippo Juvara.
Tra gli obiettivi c’è “la definizione di un piano di azione condiviso tra le parti per giungere a un programma d’interventi per la rigenerazione urbana degli asset ferroviari dismessi o in dismissione di proprietà delle società del Gruppo FS Italiane nell’ambito del territorio comunale di Palermo, al fine di favorire interventi di potenziamento del sistema di scambio intermodale e di trasformazione urbanistica, nonché di riqualificazione urbana dei medesimi asset, anche tramite l’inserimento di nuove funzioni pubbliche, private e logistiche; nonché la definizione di interventi di valorizzazione e riuso temporaneo dei compendi immobiliari oggetto del protocollo”.
L’attuazione avverrà attraverso un Tavolo tecnico cui sarà assegnato il compito di eseguire, in forma coordinata e condivisa, il coordinamento di tutti gli interventi ricadenti direttamente o indirettamente all’interno degli asset oggetto del protocollo, in modo da definire congiuntamente la strategia per il potenziamento del sistema infrastrutturale, con particolare riguardo allo scambio intermodale nonché la trasformazione urbanistica degli asset previsti e presenti nell’ambito del territorio comunale, tenuto conto anche degli indirizzi strategici del Pums e del Pug. Il protocollo impegna le parti a definire congiuntamente le modalità di accesso a fonti di finanziamento pubblico e a forme di partenariato pubblico-privato al fine di garantire la sostenibilità tecnico-economica degli interventi.
Pertanto il Comune di Palermo si impegna a: condividere gli studi in corso per la redazione del nuovo Pug, laddove di interesse per il processo di rigenerazione degli asset ferroviari dismessi o di futura dismissione oggetto del protocollo; mettere in atto tutte le azioni necessarie a contenere al massimo i tempi per l’adozione degli atti approvativi e autorizzativi di propria eventuale competenza, con particolare riferimento alle procedure necessarie per la trasformazione urbana delle aree ed il relativo eventuale iter di variante urbanistica/attuazione, ivi inclusa la possibilità di recepire il nuovo schema di assetto urbanistico delle aree ferroviarie dismesse/di futura dismissione nel redigendo Pug; supportare le società del Gruppo FS Italiane nell’attuazione degli interventi di potenziamento del sistema di scambio intermodale e di rigenerazione urbana degli asset ferroviari dismessi o di futura dismissione, anche attraverso lo sviluppo di nuove funzioni e servizi sul territorio, la creazione di nuovi spazi condivisi, il potenziamento del sistema di accessibilità e la riconnessione dei tessuti urbani circostanti.
Dal canto suo, invece, FS Sistemi Urbani si impegna a: coordinare e garantire il supporto necessario alle attività del Tavolo tecnico, con particolare riferimento agli aspetti connessi al potenziamento del sistema di scambio intermodale ed alla rigenerazione urbana delle aree oggetto del protocollo, da definire anche tramite la pianificazione e la progettazione degli interventi di propria competenza, oltre ad acquisire e mettere a disposizione delle parti ogni informazione utile a tal fine; definire in accordo con le società del Gruppo FS proprietarie, e in sinergia con gli Enti coinvolti, gli interventi di rigenerazione urbana degli asset ferroviari dismessi o di futura dismissione, nonché promuovere e coordinare incontri con gli stessi e con ulteriori soggetti interessati alla valorizzazione urbanistica delle aree; condividere una proposta progettuale avente per oggetto la rigenerazione degli asset ferroviari dismessi o di futura dismissione, definendo, in accordo con le società del Gruppo FS proprietarie e in sinergia con il Comune, gli obiettivi e le modalità attuative per la trasformazione degli stessi; individuare, in sinergia con le parti, le azioni necessarie per l’attuazione degli interventi di rigenerazione urbana.
“Ringrazio gli uffici della Mobilità sostenibile – ha affermato il sindaco Roberto Lagalla – la professoressa Clara Celauro, mia esperta, e i referenti tecnici di Rfi e di Sistemi urbani per aver redatto un protocollo di cruciale importanza per la città, che sancisce il partenariato strategico tra il Comune e il gruppo FS nei vari campi di interesse, superando la fase in cui le infrastrutture ferroviarie agiscono sul territorio comunale senza adeguata concertazione e mitigazione degli impatti e senza prendersi cura anche degli spazi superficiali e limitrofi alle stazioni. Così invece ogni stazione del Passante e dell’Anello Ferroviari e le aree ferroviarie dismesse attorno a Notarbartolo e Sampolo potranno restituire alla cittadinanza e ai turisti aree di rigenerazione, parchi, parcheggi e servizi”.
“Il protocollo d’intesa – ha aggiunto l’assessore comunale all’Urbanistica, Maurizio Carta – è il frutto di un lungo e accurato lavoro di concertazione tra i miei uffici del Comune, il Gabinetto del sindaco, Rfi e Sistemi Urbani, anche attraverso l’indispensabile indirizzo della Commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Antonio Rini, con cui sono stati affrontati in diverse sedute gli obiettivi di rigenerazione urbana connessi agli interventi infrastrutturali di Rfi relativi al Passante ferroviario e all’Anello ferroviario. L’obiettivo generale dell’Amministrazione comunale è che dove si realizzano importanti infrastrutture di trasporto debbano essere contemporaneamente attuati gli interventi di rigenerazione urbana circostanti in modo che si contribuisca alla qualità della vita urbana e alla riqualificazione dello spazio pubblico”.
“Si riconosce la necessità – ha evidenziato ancora Carta – che gli attori della trasformazione urbana agiscano in costante accordo, definiscano preventivamente le azioni e le tempistiche e non si limitino ad agire nel perimetro delle proprie competenze ma concorrano secondo il principio di sussidiarietà alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico di massa efficiente e sicuro e alla riqualificazione urbana e paesaggistica delle aree interessate, senza lasciare queste in attesa di successivi, e spesso tardivi, interventi. Anche a Palermo, come consuetudine in altre città, si inaugura una stagione urbanistica dove la matrice di mobilità non è un piano parallelo ma è una parte strutturale della nuova idea di città, e dove i finanziamenti connessi alle infrastrutture concorrano a realizzare anche la città pubblica, agevolando la realizzazione di parchi, ciclovie, luoghi per il tempo liberi, logistica, ec…”.
Soddisfazione per ciò che questo protocollo rappresenta è stata espressa anche dal già citato presidente della Commissione urbanistica, Antonio Rini, che ha parlato di “svolta per la città” capace di consentire “la rigenerazione di importanti spazi urbani legati ai cantieri del Passante e dell’Anello ferroviario. Spazi che vanno restituiti ai palermitani, i quali godranno di un nuovo sistema di trasporto pubblico sostenibile e che permetterà di lasciare a casa l’automobile”.