Comuni, sindaci chiedono incontro ai 9 prefetti dell’Isola - QdS

Comuni, sindaci chiedono incontro ai 9 prefetti dell’Isola

Raffaella Pessina

Comuni, sindaci chiedono incontro ai 9 prefetti dell’Isola

martedì 16 Novembre 2021

Criticità finanziarie e organizzative, l’Anci: “Attenzione ma niente soluzioni”. Ridotti di 16 milioni i trasferimenti dalla Regione: “Situazione grave”

PALERMO – Non si placa la protesta dei sindaci della Sicilia. L’Anci ha chiesto un incontro ai nove prefetti dell’Isola evidenziando, in tutta la loro gravità, le forti criticità finanziarie e organizzative degli Enti locali siciliani che, ripetutamente, nei mesi scorsi, sono state rappresentate al Governo e al Parlamento.

Una decisione che è scaturita dall’assemblea dei sindaci del 13 novembre scorso, nel corso della quale è emersa, da parte di numerosi primi cittadini, anche la possibilità di eventuali dimissioni di massa nel caso in cui si riscontrasse l’assenza di iniziative legislative e finanziarie adeguate. Una condizione drammatica che rischia di determinare una grave crisi istituzionale le cui conseguenze ricadrebbero inevitabilmente sui cittadini. Nella lettera inviata ai prefetti viene evidenziato come già dal 25 maggio scorso era stata proclamata una mobilitazione con l’approvazione da parte di oltre 120 Comuni di una identica delibera. Gli atti adottati dalle giunte municipali sottolineavano l’inadeguatezza dell’attuale quadro normativo a fronte del progressivo aumento di Enti che dichiarano il dissesto, che sono costretti a ricorrere ad un piano di riequilibrio e che manifestano altri elementi di sofferenza sul piano finanziario e delle problematiche di carattere organizzativo dovute alla carenza di figure professionali qualificate nelle piante organiche.

I sindaci lamentano anche una percentuale eccessiva di posti vacanti nei comuni: mancano 15 mila unità e tra questi circa 4000 fra dirigenti e categorie D. Lo scorso 3 agosto, in Conferenza Stato-città ed autonomie locali, si era tenuto un incontro, nel corso del quale era stato preso atto della gravissima situazione economico-finanziaria dei Comuni siciliani e della necessità di immaginare specifici interventi di carattere normativo e finanziario.

A questo era seguita la proposta di attuazione dello Statuto siciliano contenuta nella Delibera della Giunta Regionale n. 398 del 21 settembre in materia di perequazione finanziaria e armonizzazione dei sistemi contabili degli Enti locali da parte della Commissione Paritetica per la Regione siciliana che aveva, inoltre, previsto un rinvio del termine di approvazione del Bilancio di previsione 2021-2023 e del Bilancio Consuntivo 2020 al 30 novembre 2021, ma tale provvedimento non risulta ancora approvato. Lo scorso 3 novembre circa 150 sindaci hanno manifestato a Roma e, nel corso degli incontri con esponenti del Governo e del Parlamento, hanno chiesto l’emanazione di provvedimenti urgenti per superare le difficoltà che ostacolano la crescita economica dei territori. Ma l’Anci esprime delusione: “Pur apprezzando gli importanti segnali di attenzione – è scritto in una nota – da parte, tra gli altri, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Ministro dell’Economia Daniele Franco e del Viceministro dell’Economia Laura Castelli, si è dovuta constatare l’assenza di atti concreti”.

Insomma, da maggio ad oggi tante attenzioni ma nessuna soluzione. L’Anci adesso ha chiesto anche un incontro all’assessore regionale alle Autonomie Locali Marco Zambuto “per affrontare la problematica relativa alla paventata riduzione delle risorse in favore dei Comuni siciliani. L’associazione dei comuni rileva che il “il ddg del 26 ottobre scorso sulla liquidazione delle somme in favore dei comuni conterrebbe una previsione di riduzione delle risorse per 16.774.930,24, euro una scelta che interviene quasi a fine anno e che, ove fosse confermata, rischierebbe di determinare un grave pregiudizio per i Comuni siciliani”.

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