Concerto abusivo a Catania, indagati dieci cantanti neomelodici - QdS

Concerto abusivo a Catania, indagati dieci cantanti neomelodici

redazione

Concerto abusivo a Catania, indagati dieci cantanti neomelodici

martedì 05 Novembre 2019

La Questura di Catania, su indagini del commissariato di Librino, ha denunciato tre manager e dieci cantanti neomelodici per reati connessi, direttamente e indirettamente, al concerto che si è tenuto il 12 ottobre scorso nello storico rione San Cristoforo, conclusosi con fuochi d’artificio, che si sarebbe svolto illegalmente e chiudendo al traffico una strada.

Da accertamenti della polizia è emerso che allo spettacolo erano presenti pregiudicati, alcuni dei quali collegati alla locale criminalità organizzata. La ‘star’, ricostruisce la questura di Catania, era la cantante Agata Arena, che è tra gli indagati, in passato denunciata per affissione abusiva di manifesti pubblicitari e per truffa aggravata allo Stato per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Reato che, secondo l’accusa, avrebbe reiterato presentando una nuova domanda. Tra gli indagati anche gli altri nove cantanti neomelodici che si sono esibiti quella sera e tre manager del settore. Tutti sono accusati di invasione di terreni o edifici pubblici, accensioni ed esplosioni pericolose e per pubblico spettacolo senza osservare le prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica. Oltre alla Arena, due dei promoter e altre due persone estranee all’organizzazione del concerto sono stati denunciati per truffa: avrebbero percepito illegalmente il reddito di cittadinanza.

Un 41enne è stato invece indagato per vilipendio nei confronti dei carabinieri per avere postato su Facebook espressioni offensive a commento di un post che riguardava un posto di controllo effettuato da militari dell’Arma.

La polizia ha anche eseguito accertamenti amministrativi sull’affissione di poster e manifesti pubblicitari nei rioni Librino e San Cristoforo, ritenuta illegale. I presunti responsabili – manager, neomelodici e agenti materiali – dopo aver provveduto a oscurare i cartelloni abusivi, sono stati multati con sanzioni pecuniarie amministrative.

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